Nardò: Una Scuola a Sergio Ramelli, Faro sulla Memoria.

L’intitolazione della nuova scuola di Nardò alla memoria di Sergio Ramelli rappresenta un atto deliberato, un monito inciso nel tessuto urbano e pedagogico, che trascende la mera commemorazione per assumere una valenza etica e politica di profonda importanza.

Questa scelta, assunta dalla giunta comunale guidata dal sindaco Pippi Mellone, si pone come risposta alle recenti discussioni e mira a innescare una riflessione necessaria sulla nostra storia repubblicana, un periodo segnato da profonde fratture e violenze, gli anni di piombo.

La decisione non è un gesto isolato, ma si inserisce in una politica amministrativa che, con coerenza, riconosce alle intitolazioni pubbliche un ruolo cruciale: quello di custodi della memoria collettiva.

Non si tratta di celebrare individui, bensì di onorare il valore intrinseco della memoria stessa, un faro che illumina le ombre del passato per orientare il futuro.
Sergio Ramelli, studente e militante di Fronte della Gioventù, fu vittima di un atto barbaro perpetrato da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975.
La sua tragica scomparsa, come tutte le vite spezzate dalla violenza politica, non può essere elusa o minimizzata.
Intitolare un edificio scolastico al suo nome significa affermare con forza che ogni vita umana ha un valore inestimabile e che ogni ideologia, per quanto radicale, non può giustificare l’uso della violenza.

Il sindaco Mellone sottolinea con chiarezza che la storia deve essere affrontata nella sua complessità, senza filtri né censure.
Non esistono totalitarismi “accettabili”, né morti “giustificabili”.
Ogni vittima merita rispetto e la sua memoria deve essere preservata come monito contro ogni forma di intolleranza e sopraffazione.

La scuola, in particolare, è il luogo ideale per coltivare questa consapevolezza, per formare cittadini responsabili e capaci di comprendere le radici del conflitto e di promuovere il dialogo e la convivenza pacifica.
La scelta di onorare Sergio Ramelli si allinea a un precedente impegno dell’amministrazione, testimoniato dalle intitolazioni a figure eterogenee per storia e posizione politica, come Georgiana Masi, Paolo Di Nella, Walter Rossi, Almerigo Grilz, Giorgio Perlasca e i Fratelli Mattei.
Questa eterogeneità sottolinea l’impegno a non erigere stele a un’unica narrazione, ma a riconoscere la ricchezza e la complessità del nostro patrimonio culturale e storico, a promuovere una cultura della memoria inclusiva e plurale.
L’atto di intitolazione, quindi, non è solo un omaggio al passato, ma un investimento nel futuro, un invito alla riflessione critica e all’azione responsabile per costruire una società più giusta e pacifica.

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