Il dibattito sulla composizione degli organi regionali in Italia si è recentemente concentrato sulla Puglia, dove il Senato ha dato luce verde a un disegno di legge volto a preservare la stabilità del numero di consiglieri regionali, attualmente fissato a 50. La palla passa ora alla Camera dei Deputati, con l’auspicio di una conclusione positiva entro i lavori parlamentari estivi.L’iniziativa, lungi dall’essere una decisione impulsiva, affonda le sue origini in una riflessione più ampia sulla rappresentatività territoriale e sulla necessità di adattare i criteri elettorali alle dinamiche demografiche in continua evoluzione. L’idea originaria, un emendamento proposto sei mesi fa all’interno della Camera, nasce dalla volontà di tutelare la presenza di rappresentanti eletti da tutte le province pugliesi, garantendo così una pluralità di voci e di interessi all’interno dell’assemblea regionale.Il percorso legislativo è stato complesso, con un’iniziale tentazione di inserire la norma all’interno del cosiddetto “decreto Milleproroghe”. Tuttavia, si è ritenuto opportuno perseguire una soluzione più robusta e mirata, attraverso la presentazione di un disegno di legge appositamente formulato. Questa scelta ha permesso un’analisi più approfondita delle implicazioni della norma e un coinvolgimento più ampio dei gruppi parlamentari di maggioranza, testimoniato dalla sottoscrizione del ddl da parte di tutti i capigruppo.Il testo approvato introduce un criterio flessibile che lega il numero dei consiglieri regionali a un indicatore demografico. Nello specifico, prevede il mantenimento della composizione attuale dell’organo regionale, nel caso pugliese di 50 consiglieri, qualora la variazione della popolazione residente non superi il 5% rispetto ai parametri di riferimento stabiliti dalla legge.Questa disposizione legislativa si configura come un intervento di modernizzazione del sistema elettorale regionale. La rigidità delle regole tradizionali, spesso basate su dati demografici obsoleti, rischiava di penalizzare territori marginali o in fase di trasformazione, portando a una riduzione arbitraria della rappresentanza politica locale. La nuova norma, invece, introduce un elemento di dinamismo, consentendo una maggiore resilienza alle fluttuazioni demografiche e garantendo una rappresentanza più equa e proporzionata rispetto alle reali esigenze del territorio.In definitiva, l’approvazione del disegno di legge rappresenta un passo avanti verso un sistema di governance regionale più efficace e inclusivo, capace di rispondere alle sfide poste dai cambiamenti sociali ed economici del XXI secolo, tutelando al contempo la voce di ogni provincia pugliese e assicurando la continuità del servizio democratico.
Puglia, stabilità dei consiglieri regionali: via libera al ddl.
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