Il Bari incassa tre punti vitali al San Nicola contro un Cesena coriaceo, un successo costruito più sulla resilienza e l’efficacia finale che su una brillantezza di gioco innegabile.
La partita, dinanzi a un pubblico di 9.805 spettatori – un numero che risuona di contestazione verso la società, con la curva nord che esprime apertamente il desiderio di un cambio di proprietà – si è rivelata un confronto tattico intenso, dove la capacità di soffrire si è dimostrata più decisiva della creatività offensiva.
Il Cesena, guidato dall’abile regia di Mignani, ha imposto inizialmente un ritmo elevato, sfruttando al meglio i primi minuti per sondare le difese baresi.
Le occasioni per Shpendi, in avvio e in un successivo tentativo neutralizzato da Cerofolini con un intervento prodigioso, hanno evidenziato la pericolosità degli ospiti e la relativa difficoltà del Bari nel contenere le loro iniziative.
La supremazia romagnola, pur non traducendosi in un gol, ha messo in evidenza le lacune tattiche e di reazione della squadra di Caserta.
La ripresa ha visto un tentativo di inversione di tendenza da parte del tecnico barese, con l’inserimento di Gytkjaer in affiancamento a Moncini, poi sostituito da Cerri.
L’obiettivo era elevare il baricentro e dare maggiore peso offensivo all’undici pugliese, ma l’effetto è stato limitato.
Pur mantenendo una solida fase difensiva, il Bari ha faticato a creare occasioni da gol, con Castrovilli, ancora una volta, incapace di esprimere appieno il suo potenziale e di sbloccare le linee difensive avversarie.
La manovra offensiva si è rivelata sterile, soffocata dalla compattezza del sistema difensivo cesenese.
La partita sembrava destinata a concludersi in parità, quando un lampo di genio di Gytkjaer, alimentato da un preciso cross di Dickmann, ha sbloccato il risultato.
La freddezza e la precisione del danese, che ha trasformato un’opportunità apparentemente marginale in un gol decisivo, hanno regalato tre punti fondamentali al Bari, offrendo un’iniezione di fiducia dopo un inizio di campionato al di sotto delle aspettative.
La vittoria, sebbene figlia di un episodio, rappresenta un segnale importante per una squadra che cerca disperatamente un’identità e una coesione maggiori.
La contestazione del pubblico, sullo sfondo, testimonia l’urgenza di un risveglio generale, che coinvolga giocatori, allenamento e, soprattutto, la proprietà.







