venerdì, 6 Giugno 2025
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Boxe italiana: Zucco e Squeo per il grande salto

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Il panorama pugilistico italiano si appresta a un fine settimana cruciale, con l’ambizione di consolidare e ampliare il proprio prestigio internazionale. Attualmente, il titolo europeo dei pesi gallo detenuto da Cristian Zara rappresenta l’unico riconoscimento di rilievo in mano ai pugili tricolori, ma la situazione è destinata a evolvere significativamente grazie alle sfide che vedono protagonisti Ivan Zucco e Claudio Squeo. Entrambi gli incontri, trasmessi in diretta streaming su Dazn, offrono ai nostri atleti l’opportunità di aggiungere lustro al firmamento della boxe nazionale.Ivan Zucco, il ventinoveenne verbanese con un percorso imbattuto di ventuno match da professionista, affronterà sabato Callum Simpson per il titolo europeo dei pesi supermedi. L’ostacolo non è solo rappresentato dalla bravura dell’avversario, anch’egli privo di sconfitte, ma anche dal fattore campo, elemento spesso determinante nel pugilato, soprattutto quando si combatte in territorio avversario come Barnsley, città che ospita l’incontro allestito all’interno dello stadio del club locale. Zucco, figura atipica nel panorama pugilistico italiano, proveniente da una famiglia benestante e privo di un percorso di formazione “dalla strada”, esprime un’inattesa serenità. “Tutto ciò mi stimola,” dichiara, “perché ho tutto da guadagnare: visibilità, l’attenzione delle telecamere, un titolo europeo in palio, un pubblico vasto. È lui che deve dimostrare qualcosa, non io.” Una vittoria aprirebbe a Zucco porte di straordinaria importanza, ma l’esperienza di combattere in Inghilterra, culla storica della nobile arte del pugilato, rappresenta di per sé un onore profondo.Ancor più ardua appare la missione di Claudio Squeo, il pugile molfetano trentaquattrenne, intellettuale eccezionale con due lauree, in giurisprudenza e scienze motorie, alla ricerca della terza, quella decisiva, sul ring del Gold Coast Convention Center a Broadbeach, nel Queensland. Squeo contenderà il titolo mondiale IBF dei massimi leggeri contro il campione in carica Jai Opetaia, un ventisettenne con un curriculum immacolato di ventisette vittorie, una presenza dominante nel pugilato australiano da tempo priva di figure di tale caratura. Opetaia, con l’ambizione di trasformare la boxe australiana in un fenomeno di massa, ha dichiarato: “Spazzerò via chiunque si presenti sul mio cammino finché non avrò unificato tutti i titoli della mia categoria.” Il suo percorso, gestito dal nuovo “Re Mida” della boxe, Turki Alalshikh, e legato al Riyadh Season, prevede una transizione ai pesi massimi per sfidare, in futuro, Oleksandr Usyk o chiunque deterrà la cintura mondiale. Squeo, soprannominato “Toro Rosso” – un appellativo che non fa riferimento a bevande energetiche, ma al colore dei suoi capelli e alla sua aggressività in combattimento – non si lascia intimidire dalla sfida titanica. “Sono il favorito perdente,” ammette, “ma i miracoli accadono. Mi sono preparato al meglio, e nel pugilato nulla è scontato. In questa categoria, un solo colpo può decidere l’esito.” Il pugile, che in passato è stato vittima di bullismo per il suo peso, incarna una storia di resilienza e determinazione. Il suo piano tattico è inaspettato: sfruttare il suo baricentro basso e la sua abilità nel colpire al corpo per logorare un avversario più alto di dieci centimetri. “Lo sfiderò dal basso,” spiega Squeo, “con un pugilato aggressivo e asfissiante.” Le quote dei bookmaker, che offrono un ritorno di ventuno volte la posta in caso di vittoria di Squeo, rendono l’impresa straordinariamente allettante: forse, domenica, qualcuno si arricchirà.

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