lunedì 25 Agosto 2025
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Genoa-Lecce 0-0: Omaggio a Corradi e Ferraris, partita spenta

Al Ferraris si conclude 0-0 il confronto iniziale di campionato tra Genoa e Lecce, un match disputato a porte aperte davanti a un pubblico di oltre 32.000 spettatori, testimoni di una contesa priva di spunti salienti.

La partita, oltre al risultato, si è configurata come un momento di riflessione e memoria, intriso di significati profondi che hanno trascendentato il mero risultato sportivo.
Prima del fischio d’inizio, il Genoa ha voluto onorare la memoria di Sidio Corradi, iconico attaccante degli anni ’70, scomparso di recente.

Un minuto di silenzio ha riempito lo stadio, un omaggio sentito per un giocatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del club.

Parallelamente, l’amministratore delegato della Lega Serie A, Giovanni De Siervo, ha dedicato un gesto di riconoscimento a Laura, nipote di Luigi Ferraris, leggendario calciatore genovese morto in battaglia il 23 agosto 1915 durante la Grande Guerra, a cui è intitolato lo stesso stadio.
Un gesto simbolico, concretizzato nella consegna di una maglia commemorativa, che ha richiamato l’eredità sportiva e umana legata al Ferraris.
Vieira ha confermato la formazione vista in Coppa Italia, puntando su Colombo come unica punta.
Di Francesco risponde con Camarda in avanti, affiancato da Morente e Banda.

Il Lecce si presenta aggressivo, con un immediato tentativo di Morente neutralizzato da Vasquez.
Il Genoa, inizialmente in difficoltà nel contenere la spinta salentina, mostra gradualmente un miglioramento nel possesso palla, sebbene la creazione di occasioni da gol rimanga un problema.

La ripresa del secondo tempo vede Stanciu impostare un’azione che libera Martin sulla fascia, ma l’intervento provvidenziale di Falcone vanifica l’opportunità.
Vieira tenta una modifica tattica, accentrando Gronbaek e spostando Stanciu a sinistra, con Carboni a destra, nel tentativo di sbloccare una manovra offensiva arrugginita.
Il Lecce guadagna terreno grazie a una serie di calci d’angolo, ma non riesce a capitalizzare.

Un’azione promettente, con Gronbaek che si libera in velocità e serve Stanciu, si conclude con un tiro alto.
Il Lecce replica con un contropiede che si esaurisce senza trovare un compagno a disposizione.
Il momento di maggiore tensione della prima metà di gioco si verifica al 42′: Gronbaek si invola superando due avversari e serve Frendrup, che a sua volta serve Carboni, il cui tentativo di aggancio al palo lontano viene parato da Falcone.
La ripresa del match conferma l’andamento della prima frazione: un gioco possesso palla senza concretizzazioni.

Di Francesco prova a cambiare le carte in tavola con una serie di sostituzioni, inserendo Sottil e Dramé, ma senza risultati significativi.

Unica nota degna di menzione nella seconda parte di gioco è l’incursione di Martin, che si invola sulla fascia sinistra, ma viene fermato da Falcone.

L’atmosfera si infiamma brevemente con il lancio di due fumogeni dalla Curva Nord, costringendo i Vigili del Fuoco a intervenire e interrompendo temporaneamente il gioco.
Gli ulteriori cambi, con l’inserimento di Messias, Ekhator, Ellertsson e Vitinha per il Genoa e Kouassi, Pierret e N’Dri per il Lecce, non portano variazioni di rotta.

Il risultato finale, 0-0, riflette una sfida spenta, confermata dalle statistiche: zero tiri in porta per il Lecce, due per il Genoa, un dato che sintetizza la scarsa pericolosità dimostrata da entrambe le squadre.

Più che una partita, un monito alla necessità di ritrovare dinamismo e ispirazione per onorare al meglio la passione che anima il calcio.

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