La vigilia della sfida contro il Sassuolo si tinge di un inatteso colpo di scena per il Lecce.
Youssef Maleh, centrocampista di origine marocchina, figura precedentemente esclusa dalla rosa nerazzurra, è stato reintegrato ufficialmente nella lista dei giocatori a disposizione per il campionato di Serie A.
La decisione, comunicata dal direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino, segna una svolta significativa nelle dinamiche interne alla squadra.
L’inversione di rotta non è frutto di una decisione impulsiva, bensì il risultato di una riflessione ponderata da parte dell’area tecnica, che include sia il tecnico Marco Baroni (subentrato a Di Francesco) sia i dirigenti.
La motivazione, espressa da Corvino, rivela un approccio sensibile e attento alle evoluzioni comportamentali dei singoli calciatori.
L’atteggiamento dimostrato da Maleh, unitamente alla sua chiara volontà di rientrare nel progetto, hanno convinto la dirigenza a offrire una seconda opportunità, superando le precedenti esclusioni.
L’operazione non si limita a un mero ripescaggio; essa riflette una filosofia di gestione che valorizza la crescita personale e professionale degli atleti, riconoscendo il potenziale di cambiamento e l’importanza di offrire margini di redenzione.
Il ritorno di Maleh rappresenta, inoltre, un segnale di apertura verso la flessibilità tattica e l’arricchimento qualitativo del centrocampo nerazzurro.
L’allenatore Baroni ha sottolineato come la scelta sia stata condivisa, evidenziando gli aspetti positivi emersi nel percorso di Maleh.
Il calciatore, dotato di notevoli qualità offensive, sarà inserito in campo con un ruolo specifico, sia come titolare, sia a sostituzione, a seconda delle esigenze tattiche e dell’andamento della partita.
Il suo reinserimento promette di offrire nuove soluzioni e dinamismo al gioco del Lecce, potenzialmente alleviando alcune delle criticità riscontrate nelle ultime partite.
La vicenda Maleh si configura dunque non solo come una riapertura di un capitolo chiuso, ma come un’opportunità per il Lecce di rafforzare la propria competitività e di valorizzare un talento che, per vie traverse, ha cercato una seconda possibilità.








