Tabaccaia eroica sventa rapina e lancia un grido: Dove siete, cittadini?

Nel cuore di Biella, in via Mazzini, si erge la tabaccheria FloryeMatte, un punto di riferimento per gli amanti del cinema e non solo, gestita con passione da Florentina Aurelia Munteanu.

Un pomeriggio, alle 14.30, la routine tranquilla della tabaccheria è stata interrotta da un’inquietante scena: due uomini dai lineamenti incerti, presumibilmente sui trent’anni, si aggiravano attorno a un ciclomotore parcheggiato dinanzi all’ingresso.
Non si trattava di un’ordinaria curiosità, bensì di un’analisi metodica, un’ispezione che tradiva intenzioni ben più sinistre.

Il veicolo apparteneva a un giovane studente dell’Istituto Bona, un assiduo frequentatore della tabaccheria, noto per la sua abitudine di lasciare le chiavi inserite nella serratura, un dettaglio di distrazione che si sarebbe rivelato cruciale.
Florentina, con la sua esperienza e sensibilità, percepì immediatamente l’anomalia.

L’aria si fece pesante, l’istinto le urlò di intervenire.
Invece di limitarsi all’osservazione passiva, la tabaccaia, spinta da un coraggio innato e da un profondo senso di responsabilità verso la comunità, affrontò i due uomini.

“Li ho visti armeggiare con il motorino e ho capito che stavano tentando di sottrarlo al proprietario,” racconta Florentina.
La sua richiesta, chiara e decisa, di desistere fu ignorata.
I due, incuranti dell’avvertimento, cercarono di avviare il ciclomotore, rivelando l’obiettivo del loro tentativo.

La decisione di intervenire direttamente fu immediata.
Mentre chiamava i Carabinieri, Florentina si lanciò in soccorso del ciclomotore, afferrandolo con determinazione.

La sua azione, unita alla presenza del telefono in mano, sembrava aver dissuaso i due malintenzionati, che fuggirono in direzione dell’Esselunga.
L’arrivo dei militari, prontamente allertati, permise di mettere in sicurezza il veicolo e di evitare ulteriori complicazioni.
Il giovane proprietario, ignaro dell’accaduto, venne informato dell’episodio, ricevendo un richiamo affettuoso per la sua disattenzione.

Tuttavia, l’episodio non si esaurisce con la sventata rapina.
L’amarezza più profonda per Florentina risiede nella risposta, o meglio, nella *mancanza* di risposta dei passanti.
“C’erano almeno sette persone che hanno assistito impotenti,” dichiara con profonda delusione.
Questa indifferenza, questa assenza di partecipazione civica, ha sollevato in lei una riflessione amara sulla fragilità del tessuto sociale e sulla crescente tendenza all’apatia collettiva.

La prontezza d’azione di Florentina ha salvato il ciclomotore da un destino incerto, ma la sua denuncia solleva una questione più ampia: la necessità di una maggiore consapevolezza e di un rinnovato impegno civico.
La descrizione dei due uomini, al vaglio dei Carabinieri, è solo un tassello di un quadro più complesso, quello di una società che rischia di soccombere alla passività e alla paura.

L’episodio, al di là della sua immediatezza, si configura come un campanello d’allarme, un invito a riscoprire il valore della solidarietà e della responsabilità condivisa.

Il coraggio di una tabaccaia, un esempio per una comunità intera.

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