La sera del 23 novembre, via Ogliaro a Biella è stata teatro di un tragico evento che ha sconvolto la comunità locale: un ciclista di 23 anni è stato brutalmente investito da un’autovettura, il cui conducente si è poi allontanato senza prestare soccorso, configurando un chiaro esempio di omissione di soccorso e fuga in caso di incidente.
La gravità delle lesioni riportate dal giovane, ricoverato in rianimazione all’ospedale di Ponderano con prognosi riservata, ha immediatamente innescato un’indagine lampo da parte dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Biella.
L’efficienza investigativa si è rivelata cruciale per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare i responsabili.
Il sequestro dei frammenti dell’autovettura, residui materiali dell’impatto, ha fornito il punto di partenza per un’analisi forense dettagliata.
Tracce di liquidi, residue dell’impatto, hanno permesso di tracciare la via di fuga del veicolo, un percorso ora documentato da una sinergia di dati che include testimonianze dirette e riprese video provenienti da sistemi di videosorveglianza locali.
L’identificazione del veicolo e dei suoi occupanti è avvenuta in un lasso di tempo sorprendentemente breve, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e l’impiego di tecnologie avanzate.
Il conducente, un uomo di 28 anni residente in Valle Cervo e proprietario del veicolo, è stato rintracciato a seguito di un’accurata attività di ricerca.
La perquisizione del luogo dove il veicolo era stato deliberatamente occultato ha rivelato danni evidenti e coerenti con la dinamica dell’incidente: deformazioni strutturali della carrozzeria, un parabrezza fratturato e, significativamente, tracce di imbottitura di giacca dello stesso materiale indossato dalla vittima, ancora visibili sullo specchietto destro.
Il conducente ha ammesso la sua presenza alla guida al momento dell’urto, pur sostenendo di non essere stato consapevole della gravità dell’impatto.
Questa confessione, unita alla volontà di evitare le conseguenze legali, lo ha condotto a denunciare alla Procura della Repubblica di Biella per una serie di reati gravi: lesioni personali stradali aggravate, fuga in caso di incidente con feriti e, soprattutto, omissione di soccorso, un atto che aggrava ulteriormente la sua posizione.
Il passeggero, un uomo di 29 anni residente a Biella, ha confermato la sua presenza sul veicolo, giustificando l’omessa assistenza con la presunzione che si fosse trattato di un incidente con un animale selvatico.
Anche lui è stato denunciato per omissione di soccorso, un atto che evidenzia una responsabilità condivisa nella mancata assistenza alla vittima.
È fondamentale sottolineare, in questa fase cruciale delle indagini preliminari, il principio cardine del diritto: la presunzione di innocenza.
I due individui coinvolti devono essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva, e avranno piena facoltà di presentare elementi a loro favore e di contestare le accuse mosse, garantendo un processo equo e trasparente.
Questo tragico evento solleva, inoltre, interrogativi sulla responsabilità individuale, l’importanza del senso civico e la necessità di promuovere una cultura della guida sicura e responsabile all’interno della comunità.







