Addio Evan: Bellaria Igea Marina in lacrime per un giovane talento.

Un mare di volti, un tripudio di rose bianche disposte a formare un cuore immenso, quasi a voler contenere l’immenso dolore che ha investito Bellaria Igea Marina.
Oltre cinquecento persone, un fiume umano commosso, si sono riversate nel cimitero monumentale per dare l’estremo saluto a Evan Oscar Delogu, diciotto anni, strappato alla vita in un tragico incidente stradale.
Accanto ai genitori, Walter e alla sorella Andrea, figura poliedrica di artista, scrittrice e showgirl, si sono strette le istituzioni, i militari, i rappresentanti del tessuto sociale riminese e una miriade di giovani, tutti uniti nel lutto per un ragazzo pieno di promesse.
La cerimonia, insolitamente toccante, ha assunto i toni solenni del rito ortodosso, con due sacerdoti che hanno officiato in lingua romena, evocando un senso di spiritualità e connessione culturale che rifletteva le radici familiari di Evan. La presenza dello stendardo comunale, affiancato dal sindaco Filippo Giorgetti e dalla consigliera regionale Emma Petitti, testimoniava il cordoglio dell’intera comunità, un abbraccio collettivo destinato a confortare i familiari e a onorare la memoria del giovane.
L’atmosfera era carica di emozione, amplificata dalla presenza di numerosi compagni dell’Istituto alberghiero ‘Malatesta’, dove Evan frequentava la classe serale.
Un fiore in mano, un gesto semplice ma carico di significato, a simboleggiare la vicinanza e l’affetto per un compagno di studi che si è spento troppo presto.
La sorella Andrea, figura emblematica del dolore silenzioso, si è allontanata senza una parola, lasciando trasparire un addio intimo e profondo.

La sepoltura in terra, gesto primordiale di ritorno alla natura, ha segnato la conclusione del rito, lasciando un senso di vuoto e la consapevolezza di una perdita irreparabile.

Evan Oscar Delogu, un nome inciso nel cuore di Bellaria Igea Marina, un giovane la cui breve esistenza ha lasciato un segno indelebile nella comunità, un monito silenzioso sulla fragilità della vita e sull’importanza di custodire ogni istante.
La sua scomparsa, una ferita aperta, risuona come un eco doloroso, un invito a riflettere sulla precarietà dell’esistenza e a coltivare l’amore e la solidarietà per alleviare il peso del lutto.

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