giovedì, 17 Luglio 2025
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Aiuole incolte, una scelta green per la città.

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L’apparente incuria che traspare da aiuole e spartitraffico lasciati crescere, come in via Di Vittorio a San Lazzaro di Savena, nasconde in realtà una strategia di gestione urbana lungimirante e rispettosa dell’ambiente. Contrariamente a quanto percepito da alcuni cittadini, la scelta di non sfalciare regolarmente non è sintomo di negligenza amministrativa, bensì l’implementazione di un approccio innovativo alla cura del verde pubblico, mirato a massimizzare il valore ecologico e paesaggistico degli spazi.La filosofia che sottende questa scelta si fonda sulla comprensione profonda del ciclo vitale delle piante e sull’importanza di preservare la biodiversità. Le essenze che compongono le aree verdi di via Di Vittorio – un ecosistema diversificato composto da graminacee, leguminose e piante spontanee – necessitano di completare la loro naturale sequenza di fioritura e produzione di semi. Questa fase, essenziale per la riproduzione e la perpetuazione delle specie, risulta incompatibile con interventi di sfalcio troppo frequenti e invasivi.L’erba alta, spesso stigmatizzata come segno di abbandono, si rivela quindi un elemento chiave per la resilienza e la funzionalità di queste aree verdi. Essa protegge il suolo dalla erosione, mantenendolo umido e favorendo l’assorbimento di nutrienti. Inoltre, contribuisce a creare un microhabitat ideale per una miriade di insetti impollinatori, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema e per la produzione di frutta e semi in altre piante della zona. La persistenza della vegetazione spontanea offre un’alternanza di fioriture, creando uno spettacolo cromatico mutevole e arricchendo la biodiversità urbana.La scelta di non sfalciare intensamente si inserisce in una visione più ampia di gestione del territorio, che privilegia la funzionalità ecologica rispetto a un’estetica convenzionale. La copertura del suolo nudo, garantita dalla vegetazione alta, previene la proliferazione di erbe infestanti e riduce la necessità di interventi di manutenzione più invasivi, come l’utilizzo di erbicidi. È importante sottolineare che l’area in questione, non essendo destinata alla fruizione pubblica, permette l’applicazione di questo approccio senza creare disagi o problemi di sicurezza. Si tratta di un esempio virtuoso di come la gestione del verde urbano possa coniugare la tutela dell’ambiente con l’innovazione e la consapevolezza civica.

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