BOLOGNA, 18 LUGLIO – Una rete di controllo capillare, orchestrata dalla Squadra Mobile bolognese, si è conclusa con l’arresto di un uomo di 34 anni, cittadino albanese, colto in flagranza di reazione con un ingente quantitativo di stupefacente e un’arma da fuoco.
L’operazione, culminata il 15 luglio, getta luce su dinamiche criminali complesse e su un passato giudiziario particolarmente gravido.
L’arrestato, già noto alle autorità per precedenti coinvolgimenti in attività illecite, era oggetto di un’indagine volta a ricostruirne le nuove connessioni e a verificare il suo reinserimento effettivo nella società dopo una lunga detenzione.
Il suo percorso criminale è segnato da un evento tragico: nel settembre del 2011, in concorso con un complice, fu condannato a 14 anni di reclusione per l’omicidio di un muratore rumeno, un fatto che scosse profondamente la comunità locale.
Parallelamente, era stato accusato e giudicato colpevole di sfruttamento della prostituzione, aggravando ulteriormente la sua posizione giuridica.
La Questura specifica che l’uomo ha scontato la pena detentiva dal 2011 fino a maggio 2024, un periodo significativo durante il quale si presume abbia maturato nuove conoscenze e contatti nel sottobosco criminale.
Le attività di monitoraggio, condotte con discrezione e metodo, hanno permesso agli investigatori di individuare segnali di una potenziale ripresa delle attività illegali.
La decisione di effettuare una perquisizione domiciliare, nell’abitazione situata a Castel dei Britti, frazione di San Lazzaro di Savena, si è basata su elementi concreti emersi durante l’indagine.
La ricerca si è concentrata in particolare sulla cantina, dove è stato rinvenuto un borsone contenente dieci panetti di cocaina, per un peso complessivo di 11,405 chilogrammi, una quantità di stupefacente di notevole rilevanza che suggerisce un ruolo di primo piano nella filiera dello spaccio.
L’arma, un revolver Arminius 38 Special, era abilmente occultata all’interno di un forno a incasso e risulta essere stato sottratto in provincia di Siena nel novembre 2022, ulteriore prova di una rete criminale transregionale.
La presenza di un calzino contenente 23 proiettili all’interno della custodia dell’arma indica una preparazione meticolosa e l’intenzione di utilizzare la stessa per scopi illeciti.
L’arresto rappresenta un significativo successo nella lotta alla criminalità organizzata e un monito sull’importanza di un controllo costante e mirato nei confronti di soggetti ad alta pericolosità sociale.