venerdì 8 Agosto 2025
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Bagnini in sciopero: scontro tra sindacato e Prefettura

La potenziale mobilitazione dei bagnini di salvataggio, inizialmente annunciata dalla Filcams-Cgil per il 9 [data non specificata] con un corteo lungo il lungomare, si presenta ora al crocevia di una delicata negoziazione che coinvolge Prefettura, datori di lavoro e sindacato.

La questione centrale ruota attorno alla rivendicazione di una pausa obbligatoria durante le ore centrali della giornata lavorativa, un diritto che, secondo le autorità, sarebbe in conflitto con la natura imprescindibile del servizio di salvataggio.
Mauro Vanni, presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud e figura di spicco di Confartigianato Imprese Demaniali, ha espresso forti dubbi sulla legittimità dello sciopero, sottolineando come l’attività di salvataggio rientri in una categoria di servizi pubblici essenziali, soggetti a normative e procedure specifiche in materia di diritto di sciopero.

La sua posizione, condivisa dalle autorità prefettizie, si fonda sul principio che l’interruzione di un servizio pubblico essenziale, come quello di salvataggio, comporta gravi ripercussioni e l’applicazione di sanzioni significative per chi vi si renda responsabile.
L’argomentazione si basa su un’interpretazione rigorosa del quadro normativo che disciplina il diritto di sciopero nel settore dei servizi pubblici, dove l’interesse collettivo e la sicurezza pubblica prevalgono sul diritto individuale di astensione dal lavoro.

Vanni ha dichiarato di aver comunicato formalmente tale posizione ai propri dipendenti, escludendo la necessità di un atto di precettazione, in quanto la loro attività è espressamente esclusa dal diritto di sciopero.
La Prefettura ha già emesso comunicazioni ufficiali a tutti i bagnini, e una lettera di avviso, debitamente controfirmata, verrà distribuita a breve, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi ambiguità o potenziale malinteso.

Il sindacato è stato a sua volta informato della posizione delle autorità e dei datori di lavoro, e si prevede un’assemblea per illustrare la questione ai lavoratori.

La gravità della situazione è sottolineata dalla possibilità di denunce penali per chi, nonostante le comunicazioni ufficiali, decidesse di partecipare allo sciopero.
Vanni conclude con un monito: chi dovesse insistere nella decisione di scioperare si assumerebbe la piena responsabilità delle conseguenze.
La chiusura definitiva dell’iter burocratico, con la controfirma della lettera di avviso, è prevista per domani, consolidando la posizione delle autorità e ribadendo l’incompatibilità dello sciopero con la salvaguardia di un servizio pubblico vitale per la sicurezza dei bagnanti.
Il caso solleva una riflessione più ampia sul bilanciamento tra diritti sindacali e obblighi derivanti dalla fornitura di servizi essenziali alla collettività.

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