BOLOGNA, 23 SET – La gestione del corteo di protesta, indetto da USB in segno di solidarietà alla popolazione palestinese e contro il genocidio, ha posto la prefettura di Bologna di fronte a sfide operative complesse, culminate in una dinamica di dispersione che ha visto un numero considerevole di manifestanti eludere i percorsi previsti.
 Il questore Antonio Sbordone, nel fare il punto della situazione, ha spiegato come la decisione di indirizzare il corteo sulla rampa della tangenziale, con l’intento di alleggerire il traffico cittadino e minimizzare le ripercussioni sulla viabilità, si sia rivelata, in parte, inefficace.
“Abbiamo valutato l’opzione come il compromesso meno gravoso, ritenendo che potesse limitare le interruzioni alla normale attività della città,” ha dichiarato il questore.
 Tuttavia, la presenza di circa mille persone che hanno superato le barriere, attraversando sia la tangenziale che l’autostrada, ha creato una situazione di maggiore difficoltà nella gestione del flusso di persone.
 La necessità di disperdere la folla ha richiesto un notevole sforzo da parte delle forze dell’ordine.
Il questore ha espresso profonda gratitudine al personale delle forze dell’ordine, sottolineando l’impegno straordinario richiesto durante una giornata che si è protratta per oltre dodici ore, senza possibilità di avvicendamento.
 La professionalità e la compostezza dimostrate dagli agenti, capaci di resistere alle provocazioni, hanno contribuito a mantenere la situazione sotto controllo, evitando escalation e scontri.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di un numero stimato di ventimila persone, ha rappresentato una sfida logistica e di sicurezza di notevole portata.
Inizialmente, la collaborazione con gli organizzatori, supportati da un servizio d’ordine interno ad USB, ha permesso una conduzione pacifica e gestibile del corteo.
 La principale preoccupazione delle autorità era legata alla potenziale invasione della stazione ferroviaria, che è stata efficacemente contrastata anche grazie alla collaborazione degli organizzatori.
La dinamica successiva, con l’elusione delle barriere e l’attraversamento dell’autostrada, ha reso necessaria l’impiego di mezzi di dissuasione, come idranti e lacrimogeni, al fine di prevenire un contatto fisico tra manifestanti e forze dell’ordine.
 Solo un episodio isolato, verificatosi in via Stalingrado, ha richiesto un intervento più diretto.
Il bilancio degli incidenti umani si attesta, al momento, a una decina di agenti feriti, con uno in prognosi di trenta giorni.
 Le quattro persone arrestate, tra cui un minorenne posto agli arresti domiciliari, dovranno affrontare l’udienza di convalida delle misure cautelari prevista per il giorno successivo.
 L’evento ha sollevato interrogativi sulla complessità della gestione di manifestazioni di ampia portata, soprattutto in contesti di forte tensione emotiva e politica, evidenziando la necessità di strategie di prevenzione e di gestione della folla sempre più sofisticate ed efficaci.



 
                                    


