Nel cuore della zona Navile, a Bologna, un episodio di violenza inaspettata ha scosso la tranquillità serale.
Ieri sera, alle porte delle 20:00, un uomo di trentasei anni, nato in Pakistan e residente a Bologna, è stato vittima di un brutale agguato in via Faccini.
L’incidente, avvenuto di fronte a un piccolo minimarket, ha visto la vittima colpita da tre proiettili, un bilancio che sottolinea la ferocia dell’azione.
La sequenza degli eventi, ancora oggetto di un’accurata ricostruzione da parte delle forze dell’ordine, ha visto l’aggressore, la cui identità è al momento sconosciuta, aprire il fuoco contro l’uomo per poi dileguarsi rapidamente.
La rapidità con cui l’evento si è consumato ha generato sgomento tra i presenti, residenti e commercianti locali, che hanno prontamente allertato i soccorsi e le autorità.
L’intervento del personale del 118 è stato immediato.
La gravità delle ferite, che comprendono un colpo in pieno volto, un altro all’inguine e un terzo a una gamba, ha reso necessario il trasporto d’urgenza della vittima all’ospedale Maggiore, dove versa in condizioni critiche, ma stabili.
Il codice di massima gravità assegnato in ospedale riflette la complessità delle lesioni e la necessità di un intervento medico tempestivo e specialistico.
Le indagini, condotte dagli uomini della polizia, si concentrano ora sulla ricostruzione completa della dinamica e sull’identificazione del responsabile.
Gli investigatori stanno analizzando immagini di videosorveglianza presenti nella zona, raccogliendo testimonianze dei presenti e seguendo ogni pista utile a fare luce sui moventi di questo gesto violento.
L’ipotesi di una vendetta personale, di un regolamento di conti legato ad attività illegali o di un errore di persona non vengono escluse, ma al momento rimangono solo congetture.
L’accaduto solleva interrogativi sulla sicurezza nel quartiere Navile, un’area densamente popolata e caratterizzata da una crescente complessità sociale.
L’episodio ripropone il tema della convivenza interculturale e la necessità di contrastare la criminalità, non solo attraverso la repressione, ma anche attraverso politiche di inclusione e di sviluppo sociale.
La comunità locale è sconvolta e chiede giustizia, confidando che le autorità riusciranno a far luce su questo tragico evento e a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.







