Una sinergia inedita tra il Comune di Bologna e l’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) definisce un nuovo paradigma nella gestione delle emergenze, orientato alla protezione proattiva dei cittadini più esposti. La convenzione recentemente approvata dalla Giunta comunale non si limita a formalizzare una collaborazione, ma istituzionalizza un processo integrato di condivisione dati e pianificazione strategica, con implicazioni significative per la resilienza urbana.L’accordo prevede l’accesso, da parte del Comune, a dati anonimizzati e aggregati relativi a persone residenti o domiciliate nel territorio comunale che versano in condizioni di fragilità, non autosufficienza o presentano particolari vulnerabilità sanitarie. Questa acquisizione di informazioni non si configura come un’intrusione nella sfera privata, bensì come un atto di responsabilità collettiva, finalizzato a potenziare la capacità di risposta del sistema di protezione civile. L’obiettivo primario è superare i limiti della reattività, passando a un modello di prevenzione e preparazione mirata.Il fulcro dell’iniziativa è la creazione di una piattaforma digitale innovativa. Questa non sarà una semplice base dati, ma un vero e proprio sistema di intelligence territoriale. Integrando i dati sanitari dell’Ausl con la mappatura dettagliata dei rischi ambientali – siano essi derivanti da fenomeni naturali (alluvioni, frane, ondate di calore) o da attività antropiche (inquinamento, incidenti industriali, malfunzionamenti infrastrutturali) – la piattaforma consentirà una valutazione dinamica del rischio e l’identificazione in tempo reale delle persone più esposte.Il sistema mira a superare le barriere comunicative e operative che spesso ostacolano l’efficacia degli interventi di soccorso. L’identificazione rapida delle persone che necessitano di assistenza specifica, con la conseguente attivazione immediata di risorse adeguate – siano esse umane, logistiche o sanitarie – rappresenta un vantaggio cruciale in situazioni di emergenza, dove ogni minuto può fare la differenza. La piattaforma non si limita a localizzare le persone vulnerabili, ma fornisce anche informazioni cruciali sulle loro specifiche esigenze, consentendo interventi personalizzati e più appropriati.La convenzione sottolinea l’impegno a garantire la massima protezione dei dati personali, prevedendo che le informazioni fornite dall’Ausl siano utilizzate esclusivamente per l’attuazione delle misure previste dal piano comunale di protezione civile e nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy. L’assessora Matilde Madrid ha evidenziato come questa collaborazione strutturata rappresenti un passo avanti significativo per il Comune, consentendo di intervenire con maggiore tempestività e precisione, tutelando i diritti alla sicurezza e alla salute dei cittadini più fragili e rafforzando la coesione sociale. Si tratta di un esempio di come l’innovazione tecnologica, unita a una governance responsabile, possa contribuire a costruire città più resilienti e inclusive.
Bologna, nuova era per la protezione civile: dati e tecnologia al servizio dei cittadini fragili.
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