La rete dei Centri di Assistenza e Urgenza (CAU) in Emilia-Romagna, elemento cruciale per la gestione integrata dell’emergenza e dell’urgenza sul territorio, continuerà a garantire la sua operatività anche oltre il 2025, dissipando le incertezze espresse dai sindacati in merito alla scadenza dei contratti del personale.
L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha fornito rassicurazioni chiare, ribadendo l’impegno della Regione a sostenere e rafforzare questa infrastruttura sanitaria.
La conferma dell’operatività dei CAU si estende sia a quelli integrati con i pronto soccorso ospedalieri, rappresentando un presidio essenziale per il filtro dei codici bianchi e gialli, alleggerendo la pressione sulle strutture ospedaliere maggiori, sia a quelli insediati all’interno delle Case della Comunità, veri e propri poli di prossimità per la cura della persona.
Questa distribuzione capillare, pensata per intercettare le richieste di assistenza in un’ottica di sanità di prossimità, ha dimostrato una notevole efficacia nel decongestionare i servizi ospedalieri e nel reindirizzare le risorse verso le aree di maggiore criticità clinica.
Il modello dei CAU, evoluzione dei precedenti Punti di Primo Intervento (PPI) all’interno degli ospedali distrettuali, ha generato risultati particolarmente incoraggianti.
L’ottimizzazione dei percorsi di cura e la riorganizzazione del personale medico dell’emergenza-urgenza hanno permesso di incrementare la disponibilità di professionisti qualificati per la gestione dei casi più complessi nei pronto soccorso.
Questa riallocazione strategica di risorse ha contribuito significativamente a migliorare la qualità dell’assistenza e a ridurre i tempi di attesa per i pazienti.
L’assessore Fabi ha inoltre sottolineato che l’integrazione dei CAU all’interno delle Case della Comunità rappresenta un passaggio fondamentale per l’evoluzione del sistema sanitario territoriale.
Attualmente, è in corso un confronto costruttivo con i sindacati dei medici di medicina generale al fine di definire le modalità di attivazione degli ambulatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT).
L’obiettivo è di creare un sistema di cura integrato, in cui i CAU, i medici di famiglia e le specialistische figure territoriali collaborino sinergicamente per rispondere ai bisogni di salute della popolazione.
Il mantenimento e il potenziamento della rete dei CAU si inserisce in una visione strategica che mira a costruire un sistema sanitario sempre più orientato alla prevenzione, alla cura sul territorio e all’integrazione dei servizi.
L’esperienza maturata finora conferma la validità di questo modello come pilastro fondamentale per la gestione efficace dell’emergenza e dell’urgenza, garantendo una risposta tempestiva e appropriata alle esigenze di salute dei cittadini emiliano-romagnoli.
Il futuro del sistema sanitario regionale passa, inevitabilmente, attraverso il consolidamento e l’innovazione continua di questa rete di presidi territoriali.






