L’ordinanza comunale di Cervia, che impone il divieto temporaneo delle esibizioni vocali negli stabilimenti balneari di Milano Marittima, ha scatenato un acceso dibattito che coinvolge non solo gli artisti del settore, ma interroga il modello stesso di intrattenimento e responsabilità sociale nel contesto della riviera romagnola. Matteo Aloisi, conosciuto artisticamente come Alovox, voce affermata e punto di riferimento per Papeete Beach, il celebre locale simbolo della costa, esprime con amarezza la sensazione di essere stato ingiustamente travisato e strumentalizzato.La decisione del sindaco Mattia Missiroli, motivata dalla volontà di contrastare le derive più problematiche del divertimento notturno, in particolare quelle che coinvolgono i giovanissimi, ha colpito duramente il comparto degli artisti vocali, causando danni economici ingenti e, soprattutto, lesioni alla reputazione professionale. Aloisi denuncia, in un video pubblicato su Instagram, la deriva di una delegittimazione che lo vede addossato la responsabilità di fenomeni che trascendono la sua attività.L’ordinanza, sebbene mirata a contenere comportamenti rischiosi e a garantire la sicurezza, ha generato un cortocircuito che vede l’intrattenimento e l’aggregazione sociale penalizzate. L’imposizione, con preavviso ridottissimo, ha comportato l’annullamento di serate programmate con largo anticipo, destinate a rappresentare un’importante fonte di reddito per Aloisi e i suoi colleghi. Al di là delle conseguenze economiche immediate, ciò che più turba Aloisi è la percezione di essere stato etichettato come protagonista di un fenomeno che non riconosce. Con ventennale carriera alle spalle, rifiuta categoricamente l’accusa di contribuire alla cosiddetta “mala movida”, definendola denigratoria e immeritata. Il vocalist sottolinea come l’attenzione si concentri erroneamente sugli artisti, ignorando le cause strutturali del problema. La sua esperienza, maturata in contesti come Papeete Beach e Villa Papeete, testimonia una clientela varia e adulta, caratterizzata da un’elevata presenza di personale di sicurezza, in netta contrapposizione con la narrativa di un’utenza incontrollabile. La soluzione proposta da Aloisi non risiede nella rimozione degli artisti, ma in un rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine nelle aree più a rischio. Inoltre, invita a riflettere sulla natura stessa della Romagna, terra di accoglienza e convivialità, dove l’intrattenimento sano e rispettoso delle regole è un valore intrinseco. L’obiettivo dovrebbe essere quello di preservare un modello di divertimento che concilia la libertà espressiva con la responsabilità sociale, piuttosto che sacrificare sul piano dell’immagine professionisti che incarnano una tradizione di qualità e competenza a livello nazionale.
Cervia, ordinanza shock: Alovox denuncia travisamento e attacca il provvedimento.
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