La provincia di Modena registra un’ulteriore escalation nell’emergenza arbovirosi, con la conferma di due nuovi casi di Chikungunya nel Comune di Carpi, ampliando il cluster infettivo già segnalato ieri.
A risultare positivi sono un uomo di 82 anni e la moglie, di 79 anni, genitori della donna di 48 anni precedentemente diagnosticata e già dimessa dal Policlinico.
Questo episodio sottolinea la potenziale rapidità di diffusione del virus all’interno di una comunità, specialmente in contesti di elevata densità abitativa e favorevoli alla proliferazione vettoriale.
L’indagine epidemiologica, tuttora in corso, esclude viaggi recenti all’estero come fonte di contagio, suggerendo una trasmissione locale.
Questo dato cruciale indica che il virus è ormai stabilmente presente nel territorio e si sta trasmettendo attraverso la puntura di zanzare infette, probabilmente *Aedes albopictus*, la zanzara tigre, particolarmente diffusa nella regione.
La coppia, fortunatamente, presenta condizioni cliniche stabili, evitando il ricovero ospedaliero, ma la situazione richiede un’attenzione vigile e interventi mirati.
In risposta alla nuova segnalazione, coerentemente con le procedure standard per Chikungunya, Dengue e Zika, il Servizio di Igiene Pubblica ha attivato immediatamente il Comune di Carpi, già impegnato in operazioni di disinfestazione straordinaria.
Queste azioni comprendono sia interventi larvicidi, volti a eliminare le larve di zanzara nei siti di riproduzione, sia interventi adulticidi, per ridurre la popolazione adulta.
Il piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi fornisce il quadro operativo per una risposta coordinata e tempestiva.
Per contenere ulteriormente il rischio di nuovi contagi e minimizzare l’impatto sulla popolazione, l’Ausl di Modena ha predisposto una campagna informativa proattiva.
A partire da domani, 13 agosto, personale qualificato del Servizio di Igiene Pubblica, facilmente riconoscibile grazie a un apposito cartellino, si recherà presso le abitazioni nell’area di residenza dei casi confermati, distribuendo materiale informativo dettagliato sulla Chikungunya, con particolare attenzione alle misure di prevenzione individuale e collettiva, come l’eliminazione di ristagni d’acqua e l’utilizzo di repellenti.
L’obiettivo primario rimane l’identificazione del cosiddetto “paziente zero”, ovvero il primo individuo a essere stato infettato e che ha innescato la catena di trasmissione locale.
Questo permette di ricostruire il percorso del virus e implementare strategie di controllo più efficaci, comprendendo le possibili fonti di innesco e i fattori che hanno favorito la sua diffusione.
L’emergenza Chikungunya a Carpi rappresenta un campanello d’allarme, che evidenzia la necessità di un impegno continuo nella sorveglianza, nella prevenzione e nella sensibilizzazione della popolazione, al fine di affrontare in modo efficace le sfide poste dalle malattie trasmesse da vettori, sempre più diffuse a causa dei cambiamenti climatici e della globalizzazione.