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lunedì 27 Ottobre 2025

Corte dei Conti frena l’acquisizione di Heracquamodena: criticità e revisione urgente.

La decisione della Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti, assunta in data 18 settembre, rappresenta un freno significativo a un’iniziativa di rilevanza strategica per il Modenese: l’acquisizione, da parte di dodici comuni, di una quota partecipativa indiretta in Heracquamodena Srl, società già operante nella gestione del servizio idrico integrato per un bacino di ventisette comuni.
Il parere negativo espresso dai giudici contabili (con la presidenza di Marcovalerio Pozzato e la relazione di Massimo Galiero) solleva una serie di criticità strutturali e procedurali che impongono una revisione radicale del progetto.
L’operazione, nella sua formulazione attuale, appare carente sotto molteplici aspetti.

Innanzitutto, emerge un deficit di motivazione analitica che non giustifica in modo compiuto la scelta di rafforzare la partnership con Hera Spa, escludendo a priori l’esplorazione di alternative gestionali potenzialmente più vantaggiose per la collettività.
La necessità di tale operazione, lungi dall’essere incontrovertibile, non è stata sufficientemente comprovata in relazione al perseguimento delle finalità istituzionali degli enti locali coinvolti, generando un vuoto argomentativo che incide direttamente sulla legittimità dell’azione amministrativa.

Parallelamente, l’assenza di un’analisi approfondita della convenienza economica, con proiezioni finanziarie chiare e comparazioni con scenari alternativi, compromette la trasparenza e l’efficienza dell’investimento pubblico.

Un elemento particolarmente rilevante nella valutazione della Corte dei Conti è la mancata conformità alla normativa vigente in materia di società miste pubblico-private.
L’omissione di una procedura di gara a doppio oggetto, obbligatoria per garantire la massima concorrenza e la trasparenza dei processi decisionali, rappresenta una violazione dei principi cardine dell’azione amministrativa e solleva dubbi sulla correttezza della procedura seguita.
La preoccupazione dei giudici contabili non si limita a vizi formali o procedurali, ma si estende alla valutazione degli effetti strutturali dell’operazione.
Il progetto, così come concepito, rischia di provocare una profonda trasformazione della governance societaria, alterando significativamente la forma di gestione del servizio idrico integrato.

In particolare, si configura la prospettiva di una cessione, seppur indiretta, del controllo e della gestione di una società a partecipazione pubblica a favore di un soggetto privato, Hera Spa, con potenziali implicazioni in termini di autonomia gestionale e di accountability nei confronti della comunità.

La decisione della Corte dei Conti sollecita pertanto una riflessione critica sull’equilibrio tra la necessità di garantire un servizio essenziale come la gestione delle risorse idriche e la salvaguardia dei principi di legalità, trasparenza, efficienza e concorrenza.
L’iniziativa, per poter procedere, dovrà essere profondamente rivista, tenendo conto delle osservazioni e dei rilievi sollevati dai giudici contabili, al fine di assicurare un servizio di qualità, sostenibile nel tempo e pienamente rispondente all’interesse pubblico.

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