martedì 26 Agosto 2025
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Costa Romagnola: Quasi 17% di spiagge interrotte dopo la perturbazione.

L’intensa perturbazione che ha investito la Romagna nella mattinata di domenica scorsa ha lasciato un’eredità preoccupante per la balneazione: quasi il 17% della costa adriatica regionale, un tratto significativo su un totale di 98 aree monitorate, si trova temporaneamente interdetto ai bagnanti.

I dati, rilasciati dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente, l’Energia e i Servizi per l’Agricoltura (ARPAE) in data 25 agosto, evidenziano un quadro complesso, sebbene l’ente scientifico preveda un rapido ritorno ai livelli di conformità, una volta sedimentati gli effetti del violento evento meteorologico.

A differenza di quanto accaduto lungo il litorale ferrarese, dove la situazione risulta regolare e rassicurante, la costa romagnola presenta aree critiche distribuite in diversi comuni.
In particolare, Milano Marittima si attesta con due tratti compromessi, seguita da Rimini con tre spiagge temporaneamente non balneabili, una a Riccione e ben tre a Cattolica, a testimonianza della forza impetuosa con cui la perturbazione ha agito su questa porzione di costa.
L’episodio solleva interrogativi importanti sulla vulnerabilità degli ecosistemi costieri di fronte a fenomeni meteorologici sempre più estremi, un tema centrale nel contesto del cambiamento climatico.
Le piogge intense, infatti, non solo hanno riversato quantità ingenti di acqua dolce in mare, alterando la salinità e la composizione chimica dell’acqua, ma hanno anche potenzialmente trascinato a valle residui organici, sedimenti e inquinanti provenienti dall’entroterra, compromettendo la qualità delle acque di balneazione.

Le ordinanze di non balneabilità, emesse dai sindaci coinvolti, rappresentano una misura precauzionale volta a tutelare la salute pubblica, in attesa che i parametri di qualità dell’acqua ritornino entro i limiti stabiliti dalle normative vigenti.

L’ARPAE ha assicurato che i campionamenti verranno ripetuti con cadenza regolare, garantendo un monitoraggio continuo e tempestivo della situazione.

Questo evento sottolinea la necessità di investimenti mirati alla prevenzione del rischio idrogeologico e alla gestione sostenibile del territorio, con particolare attenzione alla protezione delle coste e alla salvaguardia della biodiversità marina.
Il ritorno alla normalità è previsto nel breve termine, ma l’episodio serve da campanello d’allarme per una riflessione più ampia sulla fragilità del nostro ambiente e sull’urgenza di azioni concrete per mitigarne gli effetti.

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