Un cedimento strutturale ha colpito la Pieve di Pastino, un complesso monumentale di notevole importanza storica situato a Settefonti, frazione del Comune di Ozzano nell’immediata prossimità di Bologna.
Il crollo, che ha interessato una porzione dell’edificio risalente al XII secolo, ha immediatamente suscitato preoccupazione e ha portato all’emanazione di un’ordinanza comunale volta a salvaguardare la sicurezza pubblica, esortando i cittadini a mantenere le distanze dall’area.
L’Università di Bologna, proprietaria del sito, ha prontamente attivato un piano di intervento, predisponendo transenne per delimitare la zona interessata e prevenire ulteriori rischi.
La Pieve di Pastino rappresenta un frammento prezioso del patrimonio storico-religioso bolognese, testimonianza tangibile di un’epoca in cui il territorio era segnato da insediamenti rurali e dalla diffusione del cristianesimo.
Originariamente concepita come chiesa parrocchiale dotata di campanile e fonte battesimale, la struttura si distingue per la presenza di una cripta romanica di pregevole fattura, ornata da decorazioni che ne rivelano la maestria artistica e l’importanza spirituale.
L’edificio è affiancato da un rustico di particolare interesse, costruito con blocchi di selenite e arenaria gialla, materiali che ne caratterizzano l’estetica e riflettono le risorse locali utilizzate nelle costruzioni dell’epoca.
“Si tratta di un luogo di inestimabile valore culturale”, ha dichiarato il sindaco Luca Lelli, sottolineando il peso storico che la Pieve di Pastino riveste per la comunità.
“Questo luogo è un libro aperto che narra secoli di storia, un deposito di memorie e tradizioni che ci legano al nostro passato”.
Il crollo, sebbene doloroso, non ha colto del tutto di sorpresa le autorità locali, che da tempo monitoravano le precarie condizioni statiche dell’edificio, risultato di un lungo processo di degrado e dell’assenza di interventi di manutenzione adeguati.
L’evento ora impone un’analisi approfondita delle cause del cedimento e la pianificazione di un complesso intervento di restauro, volto a preservare le testimonianze storiche e artistiche ancora presenti e a restituire alla comunità un bene di inestimabile valore, consapevolezza di come l’eredità del passato richieda un impegno continuo per la sua conservazione e valorizzazione.
La vicenda solleva inoltre interrogativi sulla necessità di una gestione più oculata dei beni culturali, soprattutto quelli rurali e meno accessibili, spesso esposti a fenomeni di abbandono e degrado.