La vicenda giudiziaria che coinvolge Louis Dassilva, imputato per l’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, si arricchisce di un’ulteriore complessità, legata alla tutela della privacy di Valeria Bartolucci, sua moglie. Attraverso la propria legale, l’avvocato Chiara Rinaldi, la signora Bartolucci ha formalmente intimato i media a desistere da qualsiasi tentativo di divulgazione o riproduzione dei suoi manoscritti, attualmente sottoposti a sequestro e depositati agli atti del fascicolo processuale.La richiesta di tutela della riservatezza non si basa su una semplice opposizione alla pubblicazione, ma si radica in una questione di profonda rilevanza giuridica e etica. I documenti in questione, infatti, non si configurano come semplici appunti o riflessioni personali, bensì come parte integrante di un percorso medico in corso, testimonianza di una condizione clinica privata e protetta. La loro natura di “compendio clinico” implica una rigorosa disciplina in materia di accesso e divulgazione, sancita da normative sulla privacy e dal diritto alla riservatezza del paziente.L’avvocato Rinaldi sottolinea con fermezza che la diffusione di tali informazioni costituisce una violazione del diritto alla riservatezza, richiedendo, per sua natura, un consenso esplicito e informato da parte della persona interessata. Un consenso che, nel caso specifico, è stato negato in maniera inequivocabile dalla signora Bartolucci, la quale ribadisce la propria intenzione di non concederlo.La questione sollevata non si limita a una dinamica tra una persona fisica e i mezzi di comunicazione; essa apre un dibattito più ampio sulla delicata interazione tra il diritto all’informazione, fondamentale pilastro della democrazia, e il diritto alla riservatezza, garanzia imprescindibile per la dignità umana. La divulgazione di documenti medici, anche se potenzialmente utili a ricostruire la dinamica di un evento tragico, deve essere ponderata alla luce dei principi costituzionali che tutelano la sfera privata dell’individuo, soprattutto quando si tratta di informazioni sensibili e legate a una condizione di vulnerabilità. La linea di demarcazione tra interesse pubblico e diritto alla riservatezza, in questo contesto, appare particolarmente sottile e richiede un’attenta valutazione da parte degli operatori del diritto e dei giornalisti. La tutela della signora Bartolucci, pertanto, si configura come un monito a preservare i confini della privacy, anche in situazioni di grande clamore mediatico.
Dassilva-Paganelli: tutelata la privacy dei manoscritti di Bartolucci
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