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venerdì 24 Ottobre 2025

Dentro le Mura: un’Immersione nel Carcere Italiano

Un’esperienza immersiva e scomoda, un invito a confrontarsi con la realtà del sistema carcerario italiano: è l’essenza dell’iniziativa promossa a Bologna, che ricrea fedelmente una cella del carcere della Dozza in pieno centro, a due passi da piazza Maggiore.
L’installazione, frutto di una collaborazione tra la Camera Penale di Bologna, Extrema Ratio, l’Ordine degli Avvocati e il Comune, non è un mero atto di rappresentazione, ma un tentativo di sensibilizzazione urgente, un grido d’allarme che emerge da una situazione critica e insostenibile.
Il numero dei suicidi nelle carceri italiane, un dato allarmante che ha toccato il record di 90 nel 2023 e che, con i 67 già registrati nel 2024, proietta il Paese verso una nuova, tragica soglia, testimonia il profondo disagio che pervade le strutture penitenziarie.
Questa realtà, troppo spesso lontana dai principi di umanità e rieducazione che dovrebbero ispirare la giustizia penale, necessita di un intervento immediato e strutturale.
La mancata attuazione di misure di clemenza, come l’amnistia (non applicata dal 1990) e l’indulto (dal 2006), aggrava ulteriormente una situazione già drammatica.
La sovrappopolazione carceraria rappresenta una delle emergenze più pressanti.

La Casa Circondariale della Dozza, con oltre 800 detenuti contro una capienza regolare di soli 457, è un simbolo tangibile di questa crisi.

L’arricchimento dell’afflusso da altre regioni, con potenziali ulteriori 70-90 detenuti, rischia di amplificare la pressione su un sistema al collasso.
La necessità di un tavolo tecnico permanente, che coinvolga il Ministero della Giustizia, il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna, emerge con forza come priorità assoluta per coordinare interventi mirati e ridefinire la distribuzione delle sezioni, adeguando gli spazi alle reali necessità.
La lettera inviata al Ministro Nordio per la sospensione dei nuovi ingressi e la riorganizzazione degli spazi testimonia l’impegno delle istituzioni locali a trovare soluzioni concrete.

L’iniziativa non si limita alla denuncia, ma si apre a un percorso di dialogo e inclusione.
L’artista Alessandro Bergonzoni, presente all’evento, sottolinea la distanza emotiva e culturale che separa la società civile dallo spazio carcerario, invitando a una maggiore prossimità e comprensione.

L’annuncio di nuove iniziative, che prevedono l’offerta di posti per detenuti durante la stagione teatrale, grazie alla collaborazione di importanti istituzioni culturali come l’Ert, l’Arena del Sole e il Duse, rappresenta un segnale di speranza, un tentativo di restituire dignità e opportunità a chi si trova in condizioni di privazione della libertà.

Quest’approccio, che integra cultura e riabilitazione, mira a creare ponti tra il mondo interno e quello esterno, favorendo un percorso di reinserimento sociale e contribuendo a una visione più umana ed efficace del sistema penitenziario.

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