Un episodio di potenziale pericolo ha scosso questa mattina l’Ospedale Maggiore di Bologna, mettendo in luce la delicatezza e la complessità della gestione della sicurezza in ambienti ospedalieri ad alta tecnologia.
Un ascensore, elemento cruciale per la mobilità interna e la cura del paziente, ha subito un malfunzionamento durante la discesa, sollevando preoccupazioni immediate.
La dinamica, fortunatamente risolta senza gravi conseguenze per la paziente trasportata su lettino, ha coinvolto un apparentemente banale intoppo: una delle ruote del lettino, durante la discesa, ha mostrato segni di blocco, presumibilmente a causa di una interazione con una soglia.
Questo evento ha determinato un movimento inatteso, una sorta di brusco sollevamento verticale, che ha immediatamente attivato i protocolli di sicurezza dell’ospedale.
L’intervento tempestivo del personale sanitario ha permesso di gestire la situazione con professionalità, attivando il team di emergenza interna per una valutazione approfondita delle condizioni della paziente.
La cautela, in questi contesti, è imperativa: sono state eseguite multiple tomografie assiali computerizzate (TAC) per escludere qualsiasi compromissione anatomica o fisiologica derivante dall’evento.
I risultati, per fortuna, hanno escluso lesioni traumatiche, sebbene siano previsti ulteriori accertamenti nelle prossime ore, in un approccio proattivo volto a garantire la massima serenità per la paziente e la sua famiglia.
L’Ausl di Bologna ha prontamente sottolineato l’impegno costante nella manutenzione e verifica degli impianti di sollevamento, ribadendo il rispetto rigoroso delle normative in materia di sicurezza.
Tuttavia, l’episodio evidenzia una verità ineludibile: la tecnologia, pur offrendo avanzamenti significativi nella cura e nel trasporto dei pazienti, introduce anche variabili di rischio che richiedono un’attenzione continua e un miglioramento costante dei sistemi di controllo e prevenzione.
La direzione del presidio ha avviato un’indagine interna, un’azione cruciale per analizzare a fondo la sequenza degli eventi, identificare le cause precise del malfunzionamento e implementare misure correttive, non solo per l’ascensore specifico coinvolto, ma anche per l’intero parco impianti dell’ospedale.
Questa indagine andrà oltre la mera identificazione del guasto tecnico, cercando di valutare il contesto operativo in cui si è verificato, l’interazione tra tecnologia, personale e ambiente, e l’efficacia dei protocolli di sicurezza esistenti.
Al di là delle procedure formali, l’Azienda Sanitaria ha espresso solidarietà alla paziente, dimostrando un approccio umano e centrato sulla persona, mantenendo un canale di comunicazione aperto con i familiari per fornire supporto e trasparenza.
L’evento, pur risolto positivamente, rappresenta un monito per tutti gli operatori sanitari, un promemoria costante della necessità di bilanciare l’innovazione tecnologica con una cultura della sicurezza proattiva e un impegno inequivocabile verso il benessere dei pazienti.







