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martedì 18 Novembre 2025

Emergenza sanitaria: aggressioni al personale in aumento in Emilia-Romagna

Un’emergenza silenziosa: l’escalation della violenza contro il personale sanitario in Emilia-RomagnaUn quadro allarmante emerge dai dati presentati alla commissione assembleare: in Emilia-Romagna, l’aggressione al personale sanitario è diventata una vera e propria emergenza, con una media di oltre sette episodi al giorno.

I 2.682 casi segnalati nel 2024 rappresentano un incremento significativo rispetto ai 2.401 del 2023, un balzo del 11,7% che testimonia una tendenza preoccupante e strutturale.
Questo dato non è semplicemente una cifra, ma il riflesso di una profonda crisi sociale che riversa la propria frustrazione e rabbia sui professionisti impegnati in prima linea nell’assistenza alla comunità.

La natura delle aggressioni, sebbene mostri una relativa diminuzione degli episodi fisici (-11,9%), vede un preoccupante aumento di quelle verbali (+12,5%), che spesso, pur non lasciando segni visibili, lasciano cicatrici profonde nell’animo degli operatori.

L’incremento delle segnalazioni, come sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute Massimo Fabi, è da interpretarsi non solo come un sintomo di peggioramento, ma anche come un segnale positivo: l’aumento della consapevolezza e la maggiore propensione a denunciare questi atti, resa possibile da iniziative di sensibilizzazione e formazione, testimoniano un cambiamento culturale che mira a tutelare chi cura.

L’analisi territoriale rivela un quadro complesso.

Si registra un calo degli episodi all’interno degli ospedali, contrapposto a un aumento dei servizi territoriali, dove la vulnerabilità del personale è spesso amplificata dalla difficoltà di gestire situazioni complesse con risorse limitate.

Particolarmente critica appare la situazione nei servizi psichiatrici e dedicati alle dipendenze, aree dove si concentra la percentuale più alta di aggressioni fisiche e danni alla proprietà.
Elevati sono anche gli episodi di aggressione verbale nei Pronto Soccorso e nell’area dell’Emergenza-Urgenza, dove la pressione e la gestione di situazioni di elevata criticità esasperano le tensioni.
La Regione ha implementato un ventaglio di misure di prevenzione, mirate a creare un ambiente di lavoro più sicuro.

Queste includono interventi strutturali, come il potenziamento dell’illuminazione, l’installazione di sistemi di allarme e videocitofoni, e la revisione delle procedure operative per evitare che gli operatori si trovino isolati con pazienti o utenti potenzialmente aggressivi.

È stata potenziata la presenza di personale di sicurezza privata e rafforzata la collaborazione con le forze dell’ordine, garantendo interventi rapidi in caso di necessità.
Parallelamente agli interventi strutturali, la Regione ha investito in programmi di formazione mirati: uno dedicato alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro, l’altro incentrato sulla comprensione del fenomeno e sull’acquisizione di competenze comunicative e comportamentali per gestire situazioni delicate.

Un sistema strutturato di segnalazione degli episodi è stato implementato per raccogliere dati, valutare i rischi e indirizzare interventi mirati.

Infine, la campagna di sensibilizzazione “Più cura per chi cura” mira a promuovere una cultura del rispetto e della tutela del personale sanitario, coinvolgendo l’intera comunità.
L’emergenza è chiara: non si tratta solo di garantire la sicurezza fisica degli operatori sanitari, ma di tutelare la loro dignità, il loro benessere psicologico e la loro capacità di fornire cure di qualità, elementi imprescindibili per la salute e il benessere dell’intera collettività.

La strada è ancora lunga, ma l’impegno della Regione, insieme a operatori, sindacati e forze dell’ordine, rappresenta un passo fondamentale verso la costruzione di un sistema sanitario più sicuro, equo e rispettoso.

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