La pianura padana è nuovamente soffocata da un’ondata di inquinamento atmosferico, con un escalation di preoccupazione che ha portato l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) a dichiarare l’emergenza smog e assegnare il bollino rosso in diverse province: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna.
Un contrasto significativo persiste con le province della Romagna, che mantengono ancora un livello di qualità dell’aria classificato come “verde”, seppur con un monitoraggio continuo e allerta per un possibile peggioramento.
Questa situazione critica, frutto di una combinazione di fattori meteorologici avversi – tra cui l’assenza di precipitazioni, l’alta pressione che favorisce il ristagno dell’aria e le inversioni termiche che intrappolano gli inquinanti al suolo – si inserisce in un quadro più ampio di problematiche ambientali che affliggono la pianura padana.
La densità abitativa elevata, l’intensa attività industriale, l’agricoltura intensiva e il traffico veicolare congestionato contribuiscono in modo significativo alla produzione di particolato fine (PM10 e PM2.5), ossidi di azoto e altri composti chimici nocivi per la salute umana e l’ambiente.
Le misure restrittive imposte, con una durata prevista almeno fino al successivo aggiornamento del bollettino, mirano a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti.
In particolare, è stato disposto il divieto di circolazione per i veicoli diesel con classificazione ambientale fino a Euro 5 e per gli altri veicoli con classificazione ambientale fino a Euro 2, nell’intervallo orario compreso tra le 8:30 e le 18:30.
Questo provvedimento, sebbene limitativo, è un tentativo di proteggere la salute pubblica, soprattutto quella dei soggetti più vulnerabili come anziani, bambini e persone con patologie respiratorie preesistenti.
Parallelamente, è stata estesa la vigilanza sulle pratiche agricole, con un rigido divieto di spandimento di liquami zootecnici al di fuori di tecniche ecosostenibili.
Questa restrizione mira a contrastare una fonte significativa di emissioni di ammoniaca (NH3), un precursore secondario del particolato fine e un importante contributo all’acidificazione del suolo e delle acque.
L’emergenza smog in corso non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che evidenzia la necessità di interventi strutturali e di politiche ambientali più efficaci a lungo termine.
È imperativo promuovere la transizione verso una mobilità sostenibile, incentivando l’utilizzo di veicoli a basse emissioni e la diffusione del trasporto pubblico, potenziare il monitoraggio della qualità dell’aria e sviluppare sistemi di previsione più accurati, nonché investire in tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni industriali e agricole.
La salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente richiedono un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese e dei singoli individui.






