Il sistema di emergenza-urgenza dell’Emilia-Romagna si conferma un pilastro fondamentale per la salute pubblica, operando con un’efficienza che lo posiziona tra le realtà più avanzate a livello nazionale.
I dati relativi al 2024, resi pubblici dall’Osservatorio Ministeriale e presentati dall’Assessore alla Sanità Massimo Fabi, unitamente al coordinatore della rete regionale dell’emergenza, Antonio Pastori, rivelano una capacità di risposta straordinaria, con oltre 527.
000 persone assistite, equivalenti a una media di 1.
445 pazienti al giorno.
Questo dato, di per sé significativo, assume un valore ancora maggiore se contestualizzato con il tempo medio di intervento, stimato in soli 15 minuti – un dato che lo distanzia di ben quattro minuti dalla media nazionale e sottolinea l’impegno costante per una tempestività cruciale in situazioni di emergenza.
L’implementazione del numero unico europeo 112, attivo da aprile 2024, ha amplificato ulteriormente la portata dei servizi di soccorso, registrando un volume di contatti che ha ampiamente superato il milione, con un tempo medio di risposta di soli 6 secondi.
Questo dato evidenzia l’importanza di un’infrastruttura di comunicazione integrata e ottimizzata per garantire una presa in carico rapida e precisa delle richieste di aiuto.
L’efficienza del sistema non è il risultato di una mera ottimizzazione di processi, ma riflette un investimento strategico in risorse umane e tecnologiche.
Un esercito di professionisti – 3.
770 medici e infermieri, 500 autisti soccorritori e un capillare network di quasi 40.
000 volontari – è costantemente in prima linea, supportato da una flotta di 272 mezzi attivi 24 ore su 24, inclusi quattro elicotteri, uno dei quali operante anche in condizioni di scarsa visibilità notturna.
L’impatto positivo di questo sistema di emergenza si traduce in esiti clinici significativamente migliorati.
In particolare, nel 75% dei casi di ictus, il tempo intercorso tra il primo segnale di allarme e il ricovero in una struttura specializzata è rimasto inferiore a 66 minuti, un parametro cruciale per minimizzare le conseguenze neurologiche e ridurre la mortalità, come attestato dal Programma Nazionale Esiti.
Guardando al futuro, l’Assessore Fabi ha sottolineato la necessità di affrontare nuove sfide, ponendo l’accento sull’importanza di un continuo aggiornamento tecnologico, di una formazione specialistica e di una valorizzazione del contributo fondamentale del volontariato.
La resilienza e l’efficienza dimostrate dal sistema di emergenza-urgenza dell’Emilia-Romagna non sono solo un motivo di orgoglio, ma anche un impegno costante a migliorare ulteriormente la qualità della cura e la sicurezza dei cittadini.