sabato 26 Luglio 2025
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Emilia-Romagna, 2024: Anno climatico estremo e senza precedenti

Il 2024 si configura come un anno climatico eccezionale per l’Emilia-Romagna, rappresentando un punto di svolta nella serie storica dal 1961 ad oggi.
I dati raccolti e analizzati dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente, il territorio e l’energia (Arpae) nel Rapporto IdroMeteoClima 2024 rivelano un’anomalia termica di +1,6°C rispetto alla media storica, un valore che non solo supera le precedenti registrazioni, ma segnala un’accelerazione delle tendenze climatiche in atto.

L’aumento delle temperature si è manifestato in modo particolarmente evidente attraverso la frequenza delle notti tropicali, che hanno raggiunto valori tra 50 e 75 unità nei principali centri urbani, e in una prolungata esposizione al disagio bioclimatico, con città come Ferrara che hanno sperimentato fino a 54 giorni di condizioni ambientali percepite come stressanti per la salute umana.
La pianura, ecosistema particolarmente vulnerabile, ha visto registrati 19 giorni caratterizzati da disagio significativo, sottolineando la necessità di misure di adattamento e protezione per le popolazioni residenti e le attività agricole.

Il 2024 si distingue inoltre per un’anormalità pluviometrica senza precedenti: 1.

208,2 millimetri di precipitazioni distribuite durante l’anno, il valore più elevato degli ultimi sessant’anni.

Questo eccesso pluviometrico non si è tradotto in una distribuzione uniforme nel tempo, ma si è concentrato in eventi meteorologici estremi e intensi.

Abbiamo assistito a 19 fenomeni meteorologici rilevanti, tra cui la formazione di supercelle capaci di generare grandine di dimensioni considerevoli, la presenza di un tornado che ha lasciato tracce di devastazione, due alluvioni di proporzioni allarmanti, la prima tra il 17 e il 19 settembre e la seconda tra il 17 e il 19 ottobre, e piogge torrenziali con intensità superiore ai 30 millimetri orari, capaci di superare la capacità di deflusso dei sistemi idrici.

L’impatto di queste precipitazioni si è riverberato anche sui corsi d’acqua regionali e sul fiume Po, che hanno mostrato portate superiori alla media, con deflussi elevati, sebbene caratterizzati da irregolarità spaziali.
L’aumento delle acque sotterranee, che hanno raggiunto i livelli massimi dal 2002, testimonia l’elevata capacità di accumulo del territorio, ma allo stesso tempo amplifica il rischio di fenomeni di rigonfiamento e inondazioni in aree particolarmente vulnerabili.

Nonostante l’aumento delle precipitazioni e dell’intensità degli eventi meteorologici, i livelli medi del mare sono rimasti relativamente stabili, senza registrazioni di mareggiate particolarmente severe, sebbene siano state rilevate 19 mareggiate durante l’anno.
Il Rapporto IdroMeteoClima 2024 dell’Arpae non solo quantifica l’anormalità del 2024, ma sollecita una riflessione approfondita sulle cause profonde di questi cambiamenti climatici, invitando a una revisione delle politiche di gestione del territorio, di prevenzione del rischio idrogeologico e di adattamento agli impatti sempre più evidenti del cambiamento climatico.

L’anno appena concluso rappresenta un campanello d’allarme, un invito pressante ad agire con urgenza e determinazione per garantire la resilienza del territorio e la sicurezza delle comunità emiliano-romagnole.

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