L’Emilia-Romagna si confronta con un quadro allarmante per la sicurezza sul lavoro nel 2024, segnato da un bilancio tragico di 49 decessi e oltre 12.000 infortuni.
I dati, presentati durante le recenti sedute congiunte delle commissioni regionali, evidenziano una criticità sistemica che necessita di un’azione decisa e strutturale.
Sebbene si registri un incremento nei controlli effettuati – 18.421 rispetto ai 17.845 del 2022 e ai 17.937 del 2023 – con una prevalenza di sopraluoghi (12.150), la percentuale di violazioni riscontrate (16%) e il numero di prescrizioni (3.480) e sanzioni (158) denotano una lacuna tra l’impegno istituzionale e la sua effettiva applicazione sul campo.
L’analisi territoriale dei controlli rivela una distribuzione disomogenea, con concentrazioni maggiori nelle province di Bologna (3.259 verifiche), Reggio Emilia (2.895) e Parma (1.891), suggerendo potenziali aree di maggiore vulnerabilità o, inversamente, una maggiore intensità di controllo.
Tuttavia, anche le province meno monitorate necessitano di un’attenzione specifica e mirata.
Il settore dell’edilizia emerge come il più a rischio, assorbendo oltre la metà dei sopraluoghi, seguito da vicino dall’agricoltura.
Questa polarizzazione sottolinea la necessità di protocolli di sicurezza particolarmente rigorosi e di una formazione continua e adeguata per i lavoratori di questi settori, spesso caratterizzati da mansioni gravose e rischi elevati.
L’attenzione specifica rivolta ai cantieri contenenti amianto (1.162 controllati, con richieste di rimozione nel 48% dei casi) conferma la persistenza di una problematica storica che impone una gestione responsabile e preventiva.
L’eco delle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che definisce inaccettabili le perdite di vite umane sul lavoro, risuona come un monito costante.
L’Assessore Regionale alla Sanità, Massimo Fabi, sottolinea l’impegno dell’Emilia-Romagna nel migliorare il sistema di sicurezza, integrando la tutela della salute in tutte le politiche regionali, in particolare attraverso il “Patto per il Lavoro e per il Clima”.
Tale approccio, seppur lodevole, richiede un’implementazione concreta e una revisione costante degli strumenti di prevenzione, non limitandosi alla semplice applicazione normativa ma promuovendo una cultura della sicurezza condivisa tra datori di lavoro, lavoratori e istituzioni.
È cruciale investire in tecnologie innovative per la sicurezza, incentivare la segnalazione di rischi senza timori di ritorsioni e rafforzare la capacità di controllo e sanzione delle autorità competenti.
Solo un approccio sinergico e proattivo può aspirare a ridurre drasticamente il numero di incidenti e decessi sul lavoro, trasformando l’Emilia-Romagna in un modello di eccellenza per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.








