L’Emilia-Romagna si configura come un’eccellenza nel panorama sanitario nazionale, incarnando un modello di cura e prevenzione che la rende polo di riferimento per pazienti provenienti da altre regioni.
Il rapporto “Meridiano Sanità” delinea un quadro complesso, rivelando punti di forza consolidati e sfide emergenti che delineano la specificità del sistema regionale.
Un elemento distintivo è l’efficacia della gestione delle patologie oncologiche.
L’organizzazione della rete oncologica si traduce in percorsi diagnostico-terapeutici accelerati, con interventi chirurgici eseguiti entro 30 giorni nell’80% dei casi, un dato che riflette un’organizzazione capillare e un impegno costante verso la tempestività delle cure.
Questo impegno si manifesta anche nel saldo positivo della mobilità sanitaria del 2023 (+387,2 milioni), un indicatore che quantifica l’afflusso di pazienti da altre regioni, sottolineando l’attrattività e la fiducia riposta nel sistema sanitario emiliano-romagnolo.
La prevenzione primaria e secondaria rappresentano un’altra pietra miliare del successo regionale.
L’Emilia-Romagna si distingue per l’aderenza agli screening oncologici, con una copertura dello screening mammografico che raggiunge il 78,9%, il valore più elevato a livello nazionale.
L’impegno per la vaccinazione, su tutti i fronti, si traduce in tassi di copertura superiori alla media nazionale, particolarmente evidenti nella popolazione pediatrica, con percentuali superiori al 95% sia a 24 che a 36 mesi.
Il controllo delle malattie infettive, come testimoniato dalla copertura del 91,57% per il morbillo-parotite-rosolia a 24 mesi, è un altro risultato significativo, unitamente ad un tasso di vaccinazione anti-COVID-19 tra gli adulti che, con l’11,4%, è il più alto d’Italia.
Questi dati testimoniano un’efficace strategia di comunicazione e un forte consenso alla vaccinazione da parte della popolazione.
Tuttavia, il quadro non è privo di elementi di riflessione.
L’Emilia-Romagna si distingue, in controtendenza rispetto alle altre regioni del Nord, per una prevalenza di obesità e sovrappeso che supera la media nazionale (46,5% contro il 45,1%).
Questa anomalia suggerisce la necessità di approfondire le dinamiche socio-culturali e comportamentali che influenzano le scelte alimentari e lo stile di vita della popolazione, intervenendo con politiche mirate alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili.
Un’altra sfida significativa è rappresentata dalla pressione esercitata sul sistema ospedaliero, testimoniata da un tasso di occupazione dei posti letto pari all’82,9%, il secondo più alto d’Italia dopo la Valle d’Aosta.
Questo dato evidenzia la necessità di ottimizzare l’efficienza dei servizi, rafforzando l’assistenza territoriale, promuovendo la digitalizzazione dei processi e investendo in personale qualificato per garantire la sostenibilità del sistema sanitario nel lungo periodo.
L’analisi congiunta dei dati sulla mobilità, sull’obesità e sull’utilizzo dei posti letto offre spunti preziosi per orientare le scelte programmatiche, mirando a un sistema sanitario più equo, efficiente e resiliente, capace di rispondere alle complesse esigenze di una popolazione in continua evoluzione.








