L’Emilia-Romagna si distingue come avanguardia nazionale nell’adozione e nell’ottimizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), un ecosistema digitale destinato a rivoluzionare l’accesso e la gestione dei servizi sanitari.
I dati presentati durante il nono Forum Mediterraneo in Sanità a Bari, elaborati dalla Fondazione Gimbe, delineano un quadro di eccellenza che supera significativamente le medie nazionali e proietta la regione come modello per altre realtà.
Il successo dell’Emilia-Romagna risiede innanzitutto in un’elevatissima adesione da parte dei cittadini, che dimostrano una fiducia e una propensione all’utilizzo di strumenti digitali per la gestione della propria salute.
Al 31 marzo 2025, il 92% dei residenti ha espresso il consenso alla condivisione dei propri documenti sanitari con i professionisti, un dato che riflette un’approccio proattivo e consapevole verso la digitalizzazione della sanità.
Questo consenso, lungi dall’essere una mera formalità, abilita una comunicazione più fluida e personalizzata tra medico e paziente, favorendo una gestione integrata e orientata al benessere.
L’utilizzo effettivo del FSE conferma questa tendenza positiva: tra gennaio e marzo 2025, il 65% dei cittadini ha interagito con il fascicolo nei novanta giorni precedenti, un indicatore di utilizzo che contrasta nettamente con la media nazionale, attestatasi al 21%.
Questa ampia penetrazione suggerisce non solo una buona comprensione dei vantaggi offerti dal FSE, ma anche un’efficace campagna di sensibilizzazione e formazione rivolta alla popolazione.
Oltre all’adesione e all’utilizzo da parte dei cittadini, l’Emilia-Romagna si distingue per la completezza e l’accessibilità del proprio FSE.
Attualmente, la piattaforma offre l’accesso a 14 tipologie di documenti sanitari sui 16 previsti, rappresentando l’88% del totale, un valore superiore alla media nazionale (74%).
Questo ampio ventaglio di informazioni disponibili consente una visione d’insieme più accurata della storia clinica del paziente, facilitando diagnosi più precise e terapie mirate.
L’offerta di servizi digitali all’interno del FSE è un altro elemento distintivo.
Con una percentuale del 47%, l’Emilia-Romagna si posiziona in una fase avanzata di implementazione, offrendo ai cittadini la possibilità di compiere diverse operazioni online, dalla prenotazione di visite specialistiche alla richiesta di certificati.
Anche il coinvolgimento dei professionisti sanitari è fondamentale per il successo del FSE.
I dati rivelano che tra gennaio e marzo 2025, il 100% dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta ha utilizzato attivamente il fascicolo, un risultato che sottolinea l’importanza della formazione e dell’integrazione del FSE nei flussi di lavoro quotidiani.
La percentuale di specialisti abilitati all’utilizzo del FSE si attesta al 97%, un dato che testimonia un forte impegno da parte delle aziende sanitarie nella digitalizzazione dei processi.
In sintesi, l’esperienza dell’Emilia-Romagna rappresenta un esempio virtuoso di come l’adozione strategica e l’ottimizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico possano migliorare l’efficienza del sistema sanitario, promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e favorire una gestione più personalizzata e orientata alla prevenzione.
Il modello emiliano-romagnolo offre spunti preziosi per altre regioni italiane che aspirano a costruire un sistema sanitario sempre più digitale, accessibile e centrato sulla persona.