Nel 2024, l’Emilia-Romagna ha affrontato un quadro complesso in termini di sicurezza stradale, un’emergenza sociale che prosegue a impattare profondamente sulla qualità della vita e sul tessuto economico regionale.
I dati Istat rivelano un numero di incidenti stradali pari a 16.758, con un bilancio tragico di 273 decessi e 21.632 feriti.
Sebbene si registri una stabilizzazione relativa rispetto al 2023, con variazioni minime nel numero di incidenti e feriti (-0,3% e -0,9% rispettivamente), il calo delle vittime del 2,2% appare un segnale incoraggiante, sebbene inferiore alla diminuzione osservata a livello nazionale (-0,3%).
Tuttavia, l’apparente uniformità regionale nasconde significative disparità territoriali.
Bologna emerge come un esempio virtuoso, con una riduzione drastica delle vittime, che scende da 77 a 48 (-37,6%), un risultato di eccellenza che la posiziona al vertice delle province italiane per la diminuzione dei decessi.
Al contrario, la Romagna presenta un andamento preoccupante, con incrementi di vittime a Ravenna (+10), Forlì-Cesena (+11) e Ferrara (+7), evidenziando la necessità di un’analisi approfondita delle dinamiche locali.
Il tasso di mortalità più elevato si concentra a Ravenna (9,8 decessi ogni 100.000 abitanti), seguito da Ferrara (8,5), suggerendo criticità specifiche legate a infrastrutture, comportamento degli utenti della strada o presenza di fattori di rischio endemici.
Considerando un arco temporale più ampio, dal 2010 al 2024, l’Emilia-Romagna ha compiuto progressi significativi, riducendo il numero di vittime del 31,9%, un dato che rispecchia l’efficacia di politiche e interventi mirati.
A livello nazionale, la diminuzione è stata del 26,3%.
Nonostante questi risultati positivi, la regione si trova ancora distante dagli ambiziosi obiettivi europei, che prevedono la dimezzamento delle vittime entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019.
Per raggiungere questo traguardo, è necessario un decremento ulteriore del 27,6% in soli cinque anni, un’impresa che richiede un impegno ancora maggiore e l’implementazione di strategie innovative.
Il costo sociale complessivo dell’incidentalità stradale nel 2024 per l’Emilia-Romagna si quantifica a 1,7 miliardi di euro, un onere gravoso che incide sul benessere economico e sulla produttività della regione, tradotto in una media di 377 euro per ogni cittadino.
La concentrazione degli incidenti in contesti urbani (69,9% dei sinistri), che genera il 41,8% delle vittime, sottolinea l’urgenza di migliorare la sicurezza nelle aree urbane, attraverso interventi specifici sulla viabilità, l’educazione stradale e il controllo della velocità.
L’analisi delle fasce orarie rivela un picco di mortalità tra la mezzanotte e le 3 del mattino, quando l’indice di mortalità raggiunge livelli allarmanti (5,5 decessi ogni 100 incidenti), in contrasto con la media regionale di 1,6.
Il fine settimana, e in particolare le notti di venerdì e sabato, sono caratterizzati da una concentrazione significativa di vittime, un dato che suggerisce un legame tra comportamenti a rischio, consumo di alcol e guida notturna.
Le cause principali degli incidenti, come emerge dalle indagini, sono riconducibili alla guida distratta (30% nelle strade extraurbane), alla velocità eccessiva (10,6%) e al mancato rispetto della distanza di sicurezza (8,4%).
Questi dati evidenziano la necessità di rafforzare i controlli, promuovere campagne di sensibilizzazione e investire in tecnologie che favoriscano una guida più sicura e responsabile.
Il futuro della sicurezza stradale in Emilia-Romagna dipende dalla capacità di agire in modo proattivo, con un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, operatori sanitari, scuole e cittadini, per creare un ambiente più sicuro per tutti.






