L’Emilia-Romagna si appresta a implementare un’iniziativa volta a migliorare significativamente la mobilità per i cittadini con disabilità, attraverso un’accelerazione nell’adozione della piattaforma Cude (Contrassegno Unificato Disabili Europeo).
La consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, ha annunciato una mozione che impegnerà tutti i comuni regionali ad aderire alla piattaforma, gestita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, segnando un passo importante verso una maggiore inclusione e l’eliminazione di oneri burocratici spesso fonte di frustrazione per le persone con mobilità ridotta.
L’obiettivo primario di Cude è centralizzare e digitalizzare le informazioni relative ai contrassegni “H”, associandoli alle targhe dei veicoli dei titolari.
Questo sistema innovativo mira a superare le attuali barriere che ostacolano la libera circolazione dei cittadini disabili, che spesso si trovano a dover comunicare ripetutamente l’ingresso in aree a traffico limitato o strade riservate, in ogni comune che visitano.
Con l’adesione alla piattaforma, la comunicazione diventerà un processo unico, gestito dal comune di residenza, che provvederà a notificare la presenza del contrassegno H a tutti gli altri comuni aderenti.
L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale in cui, a oggi, 903 comuni italiani hanno già abbracciato Cude, dimostrando il potenziale di questa soluzione per semplificare la vita dei disabili.
Tuttavia, la realtà locale presenta ancora significative disparità.
La Città Metropolitana di Bologna, in particolare, mostra un quadro allarmante: solo il 7% dei comuni (4 su 55) ha aderito, evidenziando un divario inaccettabile che penalizza i cittadini.
La mozione promossa dalla consigliera Castaldini rappresenta un tentativo di colmare questo gap, spingendo la Regione a intervenire attivamente per rendere l’adesione a Cude una priorità assoluta.
Questo non si configura solo come un’azione burocratica di routine, ma come un atto concreto di civiltà e di impegno sociale volto a garantire pari opportunità e a ridurre le barriere architettoniche e procedurali che ancora limitano la piena partecipazione dei cittadini con disabilità alla vita comunitaria.
L’obiettivo è trasformare una soluzione tecnologicamente matura e già approvata a livello nazionale in una realtà tangibile, capace di migliorare concretamente la qualità della vita di migliaia di persone.
L’implementazione di Cude non è solo una questione di mobilità, ma un investimento nel benessere sociale e nell’inclusione di una parte fondamentale della comunità.