Il Festival Francescano, giunto alla sua diciassettesima edizione, si apre a Bologna dal 25 al 28 settembre, proponendo una riflessione profonda sul tema del “Cantico delle Connessioni”.
L’evento, promosso dal Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna, celebra l’ottavo centenario del *Cantico delle Creature* di San Francesco, invitando a riscoprire l’eco universale del suo messaggio di pace, fraternità e armonia con il creato.
Lungi dall’essere una semplice commemorazione storica, il festival si configura come un laboratorio di idee e un invito all’azione.
Il nucleo centrale risiede nell’esplorazione del concetto di connessione, inteso come ponte tra l’uomo, il prossimo, l’ambiente naturale e le nuove tecnologie.
Si tratta di una sfida complessa, che richiede un superamento delle logiche di competizione e di sfruttamento, per abbracciare un paradigma di cooperazione e di cura.
Il vescovo Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sottolinea l’importanza cruciale del dialogo come strumento per la costruzione di ponti e la dissociazione dall’odio.
Il vero dialogo, per Zuppi, non è una mera trasmissione di informazioni, ma un processo dinamico e aperto, che implica ascolto attivo, rispetto delle diversità e disponibilità al confronto.
Simbolo di questa vocazione all’apertura è Piazza Maggiore, spazio pubblico per eccellenza, evocativo del luogo in cui San Francesco, con la sua capacità straordinaria di conversare piuttosto che predicare, seppe toccare il cuore delle persone e scuotere le coscienze.
Il programma del festival si articola in una varietà di iniziative pensate per coinvolgere un pubblico ampio e diversificato.
La “Biblioteca Vivente” trasforma i libri in persone, offrendo un’esperienza di lettura e condivisione unica e commovente.
La “Passeggiata Francescana” ripercorre i luoghi della presenza di San Francesco a Bologna, culminando in una visita alla Basilica, un invito alla contemplazione e alla riflessione.
Ma il cuore pulsante del festival sono gli incontri, un’occasione per confrontarsi con personalità di spicco provenienti da diversi ambiti.
Don Mattia Ferrari, impegnato in prima linea con l’organizzazione Mediterranea, porta con sé l’esperienza del soccorso umanitario e l’urgenza di accogliere e proteggere i migranti.
Geppi Cucciari, artista e intellettuale, stimola la riflessione attraverso l’ironia e la provocazione.
Francesca Mannocchi, scrittrice e poetessa, invita a riscoprire la bellezza e la potenza del linguaggio come strumento di comprensione e di cambiamento.
Il Festival Francescano di Bologna, quindi, si propone come un percorso di crescita personale e collettiva, un’opportunità per riscoprire il valore della connessione e per costruire un futuro più giusto, pacifico e sostenibile, ispirandosi all’esempio luminoso di San Francesco e al suo “Cantico delle Creature”.