Fondazione Ant: un anno di supporto a 23.000 pazienti oncologici

Nel cuore di Bologna, la Fondazione Ant ha concluso un 2024 di straordinario impegno, offrendo un pilastro di supporto cruciale per oltre 23.000 pazienti oncologici attraverso visite preventive gratuite e più di 10.000 interventi di assistenza domiciliare, anch’essi senza alcun costo per i beneficiari.

L’annuncio, reso noto dalla presidente Raffaella Pannuti durante la celebrazione della diciassettesima edizione del prestigioso Premio Eubiosia, testimonia una crescita esponenziale e un impatto sempre più profondo nella comunità.

L’evento, un momento di condivisione e riconoscimento per le aziende che sostengono la Fondazione, ha riunito un centinaio di realtà imprenditoriali, sottolineando un modello di collaborazione pubblico-privato virtuoso.

Il tema scelto, “L’energia delle persone,” ha incorniciato un pomeriggio dedicato alla valorizzazione del capitale umano, fulcro dell’azione di Ant.
La partecipazione di figure di spicco come il vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, e l’ex premier Romano Prodi, ha conferito ulteriore prestigio all’iniziativa.

La Fondazione Ant trascende la semplice somministrazione di terapie farmacologiche.

Il suo approccio olistico abbraccia l’assistenza pratica e morale, fornendo supporto logistico essenziale: dalla pulizia della casa all’erogazione di attrezzature mediche specialistiche, fino all’accesso a servizi sociali e iniziative culturali.
Questa visione integrata si traduce in un sollievo tangibile per i pazienti e le loro famiglie, alleviando non solo il dolore fisico, ma anche l’isolamento e la precarietà.

Un elemento imprescindibile di questo modello è il contributo inestimabile dei volontari, che incarnano lo spirito di dedizione e compassione che anima la Fondazione.
L’impegno di Ant non si arresta all’assistenza diretta; la Fondazione investe significativamente nella ricerca, focalizzandosi sulla gestione efficace dei sintomi, sull’ottimizzazione dei modelli assistenziali e sull’accompagnamento alla fine della vita, elementi cruciali per garantire una qualità di vita dignitosa anche nelle fasi più delicate.

Romano Prodi ha espresso ammirazione per l’eccezionale capacità di Ant di espandere la propria rete di collaboratori e donatori, definendo il suo impatto “infettivo in senso buono”, una metafora che esprime la forza contagiosa della sua missione umanitaria.
Il vicepresidente Colla ha sollevato un interrogativo pressante: la capacità del sistema pubblico di rispondere adeguatamente ai crescenti bisogni sanitari è a rischio.

L’esperienza di Ant, che si fa carico di un ruolo cruciale che altrimenti rimarrebbe scoperto, evidenzia una lacuna che richiede un ripensamento profondo del ruolo dello Stato.

È necessaria, secondo Colla, l’emergere di una “terza gamba” – l’economia sociale – capace di incarnare una risposta comunitaria, attenta a comprendere e a soddisfare le reali esigenze del territorio, spesso al di là delle logiche di mercato e delle limitazioni burocratiche.
Questa visione sottolinea la necessità di un impegno collettivo e di un rafforzamento delle reti di solidarietà per garantire un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro.

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