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Gasiani, partigiano, lascia un’eredità per la memoria e i giovani.

Armando Gasiani, partigiano della brigata Bolero, incarna un atto di generosità e memoria che trascende il mero gesto di una donazione.
La sua esistenza, segnata da un passato doloroso – l’incarcerazione nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna e la deportazione a Mauthausen, dove assistette alla perdita del fratello – culmina in una scelta testamentaria di profondo significato: lasciare un patrimonio di oltre centomila euro all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) di Bologna.

Questa eredità non è un semplice lascito finanziario, ma un investimento nel futuro, un’eredità di coscienza destinata a finanziare “Viaggi della Memoria” per studenti.
L’iniziativa, promossa dall’ANPI, mira a trasportare le nuove generazioni nei luoghi simbolo dell’orrore nazifascista, non come semplici turisti, ma come testimoni potenziali, capaci di confrontarsi con la realtà storica e sviluppare un senso critico.

La presidente dell’ANPI di Bologna, Anna Cocchi, sottolinea come questa decisione vada oltre l’onore dovuto alla memoria di Armando Gasiani.

Si tratta di un segnale politico chiaro e forte, una risposta diretta a chi, come la ministra Eugenia Roccella, minimizza l’importanza di questi luoghi e rischia di banalizzare la gravità degli eventi, aprendo la strada a pericolose revisioni del passato.

In un’epoca caratterizzata da crescenti tentativi di manipolazione storica, Cocchi evidenzia come l’esperienza diretta, la possibilità di “vedere e toccare con mano”, possa risvegliare emozioni e stimolare una comprensione profonda dell’orrore generato dall’ideologia nazifascista.
Non si tratta di una lezione a memoria, ma di un confronto emotivo e intellettuale che può segnare indelebilmente le giovani menti, promuovendo i valori della democrazia e della libertà.
Il silenzio di Armando Gasiani, protrattosi per decenni, fu interrotto dalla visione del film “La vita è bella” di Roberto Benigni.
Un’opera cinematografica capace di penetrare il muro del dolore e di risvegliare il desiderio di condividere la propria esperienza.
Da quel momento in poi, fino alla perdita delle sue energie, Gasiani si dedicò con passione a portare la sua testimonianza nelle scuole italiane, un atto di coraggio e responsabilità civica volto a trasmettere alle nuove generazioni il valore della Resistenza e l’importanza di non dimenticare mai le atrocità del passato.
Il suo gesto testamentario si configura, quindi, come un’estensione naturale di questo impegno, un’eredità di memoria che continuerà a ispirare e a illuminare il cammino delle future generazioni.

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