Gioco d’azzardo patologico: allarme in Emilia-Romagna

Nel panorama regionale emiliano-romagnolo, la crescente problematica della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico emerge con toni sempre più allarmanti.
I dati del 2024 rivelano che quasi il 5% delle 30.000 persone che hanno richiesto supporto ai servizi specializzati ha manifestato problematiche connesse al gioco, un segnale che richiede un’analisi approfondita e interventi mirati.

La crescita esponenziale di questa tendenza, soprattutto in ambito online, è un fattore di preoccupazione.
L’assessore alla sanità, Massimo Fabi, ha sottolineato come il 50% degli accessi rappresenti un primo contatto con il sistema di cura, indicando una diffusione del fenomeno e una crescente difficoltà per gli individui a gestire autonomamente la propria relazione con il gioco.
La pandemia di Covid-19 sembra aver amplificato questa tendenza, incentivando l’uso di piattaforme digitali e acuendo l’isolamento sociale, fattori che spesso contribuiscono allo sviluppo di dipendenze.

L’Emilia-Romagna si posiziona tra le regioni italiane con la più elevata raccolta di gioco, sia fisica che virtuale.

Nel 2024, la spesa pro capite per maggiorenne residente ha raggiunto quota 1.132 euro, con un numero di quasi un milione di conti attivi per il gioco online, mediando una perdita per utente di 260 euro.

La raccolta complessiva nel 2023 ha superato i 9,5 miliardi di euro, registrando un aumento significativo rispetto all’anno precedente, un dato che riflette la pervasività e la capacità di attrarre risorse economiche di questo settore.
L’evoluzione del gioco online è particolarmente rilevante, con una crescita che ha superato il doppio rispetto al 2019, un incremento legato alla maggiore accessibilità e alla sofisticazione delle piattaforme.

Questo fenomeno coinvolge in misura preponderante uomini e giovani adulti, ma si estende progressivamente anche ad adolescenti, evidenziando la necessità di interventi preventivi specifici e mirati a sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi connessi.
Il nuovo Piano Regionale 2026-2028 mira a fornire risposte concrete a questa emergenza intergenerazionale, con un approccio integrato che coinvolge diversi attori: istituzioni pubbliche, operatori sanitari, associazioni di volontariato e commercianti.
L’obiettivo è duplice: aumentare la consapevolezza del fenomeno tra i cittadini e gli esercenti attraverso campagne informative mirate, e rafforzare la rete di servizi dedicati, garantendo un supporto adeguato a chi ne ha bisogno.
Un aspetto cruciale del piano è la formazione degli operatori sanitari, per consentire una diagnosi precoce e un intervento tempestivo.

La campagna di comunicazione, intitolata “Io non azzardo”, si concentrerà sulla demistificazione della probabilità, illustrando come le regole del gioco siano progettate per favorire l’operatore, disvelando le dinamiche nascoste dietro l’apparente casualità.

Si intende promuovere un approccio critico e consapevole nei confronti del gioco d’azzardo, incoraggiando comportamenti responsabili e offrendo supporto a chi sviluppa problematiche legate alla dipendenza.

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