martedì 9 Settembre 2025
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Kuznietsov, Gasdotti Nord Stream: Sospesa l’Estradizione, Immunità in Discussione

La vicenda di Serhii Kuznietsov, ex ufficiale dell’esercito ucraino arrestato in provincia di Rimini con l’accusa di aver partecipato al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel settembre 2022, continua a generare un acceso dibattito giuridico e politico.

La Corte d’Appello di Bologna ha rinviato la decisione sull’estradizione verso la Germania, lasciando in sospeso il destino dell’uomo e sollevando interrogativi cruciali in merito alla sua condizione giuridica e all’applicazione del diritto internazionale.

L’udienza, già posticipata in precedenza a seguito delle istanze presentate dall’avvocato difensore Nicola Canestrini, si è conclusa con la riserva di decisione, che si prevede arriverà nei prossimi giorni.
Al centro della disputa legale si pone la questione dell’immunità funzionale, un principio giuridico che potrebbe impedire l’estradizione di Kuznietsov se fosse provato che agisse in qualità di militare al servizio del suo paese, operando sotto ordini legittimi e nell’ambito di una missione ufficiale.

La Procura Generale ha contestato l’ammissibilità di questa eccezione, sostenendo che manchi la prova formale che l’azione di Kuznietsov fosse un’operazione militare.

L’avvocato Canestrini, al contrario, ha insistito sulla necessità di acquisire documentazione dal fascicolo tedesco per accertare la natura dell’azione, sottolineando che la questione centrale è se si tratti di un militare che ha eseguito ordini, in quanto l’imputato contesta la sua stessa presenza sul luogo dell’attentato.

L’argomentazione difensiva si fonda su informazioni emerse da indagini giornalistiche approfondite, condotte da testate autorevoli come il Washington Post e Der Spiegel.

Queste inchieste, basate su interviste a personalità di spicco all’interno della NATO, tra cui capi di Stato europei, suggerirebbero l’esistenza di un’operazione militare ucraina coinvolta nella vicenda.
Se confermata, tale ipotesi implicherebbe l’applicazione del principio di immunità funzionale, il che, a suo avviso, inciderebbe anche sulla validità del mandato di arresto europeo.

La vicenda solleva, di conseguenza, questioni di complesso intreccio tra diritto penale, diritto internazionale e implicazioni geopolitiche.
L’applicazione o meno del principio di immunità funzionale non è solo una questione di diritto, ma anche un indicatore delle relazioni internazionali e del ruolo dell’Italia nel contesto europeo.

La decisione della Corte d’Appello di Bologna, pertanto, non si limita a definire il destino di un singolo individuo, ma potrebbe avere ripercussioni significative sulla politica estera e sulle relazioni diplomatiche tra i paesi coinvolti.
La richiesta di prove dal fascicolo tedesco evidenzia la necessità di un’analisi approfondita e trasparente per accertare la verità dei fatti e garantire il rispetto dei diritti fondamentali dell’imputato.

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