Lidia Rivas, originaria del Guatemala, e Davide Friello, fiorentino d’adozione, hanno intrapreso un percorso che li ha visti radicarsi nel cuore della Sardegna, precisamente nelle campagne intorno a Cardedu, in Ogliastra.
Qui, hanno dato vita a “La Era Nuova”, un progetto ambizioso che trascende la semplice agricoltura, configurandosi come un vero e proprio laboratorio di resilienza sociale ed ecologica.
L’ispirazione primaria affonda le radici in una pratica agraria ancestrale, la “laurera”, un sistema di gestione del territorio profondamente legato ai ritmi naturali e alla convivenza comunitaria, magistralmente descritto da Giulio Angioni nel suo studio del 1976.
La loro iniziativa si pone come un antidoto all’abbandono delle aree rurali, un fenomeno che erode il tessuto sociale ed economico del territorio.
Veronica Matta, antropologa che ha analizzato il progetto, lo identifica come un esempio virtuoso di economia rurale, intesa come pilastro di una comunità coesa e autosufficiente.
La quotidianità di Lidia e Davide è pervasa da un’economia del dono e della reciprocità: baratto, autoproduzione e un forte legame con i vicini di casa e di campo costituiscono il fulcro della loro esistenza.
L’acquisto di beni e servizi da piccoli produttori locali, limitando al minimo l’affidamento alla grande distribuzione, completa un quadro di autonomia e sostenibilità.
“Non aspiriamo all’isolamento, ma alla partecipazione attiva in un sistema sostenibile che emerge dal basso”, affermano i due agricoltori, che si riconoscono nell’antica figura del contadino custode della terra, in armonia con i suoi cicli e le sue necessità.
Coltivare per il sostentamento della famiglia, rafforzare il legame con il territorio, prendersi cura dell’ambiente circostante: questi sono gli elementi fondanti della loro visione del mondo.
Il progetto ha guadagnato visibilità anche online, con un seguito di oltre 100.000 persone sui social media.
Video e corsi online, ispirati alla “laurera” e alla permacultura, diffondono un modello di agricoltura sostenibile e consapevole, che pone al centro la cura della terra, la centralità delle persone e la distribuzione equa delle risorse.
La permacultura, in particolare, non è intesa solo come tecnica agricola, ma come filosofia di vita che mira a creare sistemi resilienti e autosufficienti, in grado di adattarsi ai cambiamenti ambientali e sociali.
Genitori di tre figli, Lidia e Davide hanno accumulato un bagaglio di esperienze internazionali, frutto di viaggi e attività di volontariato in oltre trenta paesi.
“Cerchiamo di integrare il sapere tradizionale locale con le tecniche apprese nei nostri viaggi”, spiegano, sottolineando come ogni esperienza sia stata un’opportunità di crescita professionale e umana.
La loro filosofia si traduce in pratiche agricole innovative e rispettose dell’ambiente: niente macchinari, solo strumenti manuali come forca, vanga e grelinette per lavorare il terreno.
Produzione di humus di lombrico, utilizzo di preparati fermentati e agricoltura consociativa (coltivazione di diverse specie in sinergia) danno vita a micro-ecosistemi complessi e rigogliosi, che imitano la biodiversità naturale.
L’alimentazione della famiglia è prevalentemente derivante dall’orto, privilegiando prodotti freschi e trasformandoli attraverso metodi tradizionali come essiccazione, fermentazione e conserve in vetro.
La coltivazione di erbe officinali consente la produzione di cosmetici naturali, prodotti erboristici, saponi e detersivi ecologici, ampliando ulteriormente l’autonomia del progetto.
Parallelamente all’attività agricola, Davide dedica tempo e passione alla musica, esercitandosi con handpan e accogliendo musicisti per improvvisazioni collettive.
“Siamo contadini, artisti e viaggiatori perenni”, concludono, esprimendo il desiderio che i loro figli crescano in un ambiente ricco di terra, esperienze e creatività, imparando a vivere in armonia con la natura e con gli altri.
Il progetto “La Era Nuova” si configura quindi come un esempio di come l’agricoltura rigenerativa possa essere molto più di una pratica agricola, diventando un potente strumento di trasformazione sociale ed ecologica.