BOLOGNA, 14 LUGLIO – Un’eco silenziosa, un mosaico di memoria diffuso nel tessuto stesso degli ospedali bolognesi: è “L’Umanità”, l’opera collettiva che si dispiega ora tra le strutture sanitarie dell’area metropolitana, un tributo solenne alle vite spezzate dal Covid-19.
Ideata dall’artista Tarp, alias Alberto Pratelli, in collaborazione con l’Atelier del Fienile, l’installazione trascende la semplice commemorazione, configurandosi come un atto di riconciliazione con il dolore e un’affermazione della resilienza umana.
L’opera affonda le sue radici nel potente gesto del 18 marzo, quando un telo monumentale, esposto in Piazza Maggiore durante la Giornata nazionale in memoria delle vittime, aveva raccolto l’attenzione e il cordoglio della comunità.
Quel telo, ora scomposto e adattato alle dimensioni degli ospedali, è stato arricchito da un elemento cruciale: la calligrafia manuale dei nomi e delle date di nascita di circa 4500 persone, numeri che diventano volti, storie interrotte, vite che hanno segnato il tessuto sociale di Bologna.
La decisione di utilizzare i lenzuoli ospedalieri, emblema di vulnerabilità e cura, e di limitarsi a una monocromia essenziale, non è casuale.
Il bianco, colore dell’attesa, della speranza e anche della perdita, amplifica la forza evocativa del progetto, accentuando la fragilità umana di fronte alla malattia e sottolineando l’universalità del lutto.
Le pitture murarie, che affiancano i lenzuoli, introducono una nota di ottimismo e continuità: bambini, rappresentati in dialogo con i volti delle vittime, simboleggiano il futuro, la possibilità di un nuovo inizio, la trasmissione della memoria alle generazioni a venire.
“Questo non è solo un ricordo, ma un impegno,” ha affermato Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Ausl di Bologna, sottolineando l’importanza di mantenere viva questa memoria all’interno delle strutture sanitarie.
L’opera non vuole essere un monito macabro, ma uno stimolo alla riflessione sul valore della vita, sull’importanza della solidarietà e sulla necessità di un sostegno continuo al sistema sanitario, al di là delle emergenze.
Chiara Gibertoni, Direttrice Generale dell’IRCCS Sant’Orsola, ha aggiunto che l’installazione restituisce dignità e visibilità a individui ridotti a statistiche, esaltando la potenza del singolo nella collettività.
Il progetto si configura quindi come un atto di giustizia, un tentativo di colmare il vuoto lasciato dalla perdita e di onorare la dedizione straordinaria del personale sanitario, spesso operante in condizioni estreme.
L’iniziativa, promossa da una rete di associazioni attive nella campagna vaccinale, riconosce inoltre il ruolo cruciale del volontariato e delle organizzazioni non profit che hanno offerto un sostegno umanitario fondamentale durante la pandemia, un tassello imprescindibile del complesso sforzo di cura e di resilienza che ha caratterizzato questi anni difficili.
“L’Umanità” si configura dunque come un’opera corale, un’espressione tangibile della comunità che si prende cura della propria comunità.