La memoria della strage di Cibeno, compiuta il 12 luglio 1944 e che vide l’esecuzione sommaria di 67 internati politici del Campo di Fossoli, si arricchisce di nuovi tasselli grazie a una ricerca storica di prossima realizzazione.
L’annuncio, formulato durante la commemorazione dell’81° anniversario dell’evento, sottolinea l’importanza di un’indagine approfondita su una pagina buia della storia italiana, ancora avvolta da ombre e interrogativi.
Il progetto di ricerca, guidato dal professor Paolo Pezzino, figura di spicco nel campo della storia contemporanea e riconosciuto esperto di fenomeni stragistici legati al nazifascismo, coinvolgerà un team di sette ricercatori.
L’obiettivo primario è quello di ricostruire il contesto storico e le dinamiche che portarono alla strage, superando le lacune informative che ancora persistono.
In particolare, si intende chiarire le motivazioni che spinsero le SS naziste a compiere l’eccidio e, soprattutto, i criteri, per lo più oscuri, che determinarono la selezione delle vittime.
Si tratta di individui provenienti da diversi orientamenti politici e con storie personali complesse, la cui scomparsa rappresenta una perdita irreparabile per la comunità e per la storia del nostro Paese.
La cerimonia commemorativa, a cui hanno partecipato 52 familiari, discendenti di 25 delle vittime, insieme a sindaci e rappresentanti dei comuni di origine dei martiri, ha offerto un’occasione di riflessione e di raccoglimento.
La presidente della Fondazione Fossoli, Manuela Ghizzoni, ha illustrato le numerose iniziative intraprese dalla Fondazione per preservare la memoria di questo luogo simbolo della resistenza e della deportazione.
Queste includono interventi di restauro conservativo, un ampliamento degli orari di apertura al pubblico, la creazione di un nuovo sito web dedicato alla narrazione delle storie dei 67 martiri e il posizionamento di “pietre d’inciampo”, un progetto artistico che mira a ricordare individualmente ogni vittima, integrando la memoria collettiva con testimonianze personali.
Nel suo intervento, la presidente Ghizzoni ha tracciato un parallelo inquietante con gli eventi contemporanei, evidenziando come le tensioni globali e i conflitti irrisolti rappresentino una costante minaccia per la stabilità e la pace.
L’esempio di Gaza, descritta come un “luogo di privazione della dignità e di lotta per la sopravvivenza”, ha amplificato il messaggio di allarme e la necessità di vigilanza contro ogni forma di oppressione e di violenza.
Il sindaco di Carpi, Riccardo Righi, ha concluso la cerimonia sottolineando l’importanza di un patto generazionale, un impegno comune a onorare la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia, tramandando alle future generazioni i valori di giustizia, tolleranza e rispetto dei diritti umani.
La strage di Cibeno, dunque, non è solo un evento del passato, ma un monito per il presente e un faro per il futuro.