La pianificazione territoriale e la gestione del rischio idraulico nel territorio piacentino hanno visto recentemente un impulso significativo con il completamento di un complesso intervento di messa in sicurezza del torrente Nure, che interessa i comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone.
Un investimento di un milione di euro, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha permesso di realizzare opere strutturali volte a mitigare il rischio idrogeologico e a tutelare le comunità locali.
L’intervento, inaugurato alla presenza del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, della Sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione Civile, Manuela Rontini, e del Sindaco di Ponte dell’Olio, Alessandro Chiesa, si inserisce in una strategia più ampia di resilienza del territorio, che tiene conto delle fragilità intrinseche del paesaggio appenninico e dell’aumento della frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi, come testimoniato dalle devastanti alluvioni del 2015 e del 2023.
Le opere realizzate non si limitano a un mero intervento emergenziale, ma rappresentano una riqualificazione strutturale del sistema idraulico.
A Ponte dell’Olio, è stato ammodernato e consolidato l’argine destro del torrente per una lunghezza di circa 160 metri, garantendo un ripristino della continuità della capacità di contenimento e riducendo la vulnerabilità delle abitazioni e delle attività produttive situate in prossimità del corso d’acqua.
Particolare attenzione è stata dedicata alla risagomatura dell’alveo del Nure, un intervento cruciale per contrastare l’erosione del fondo e delle sponde, fenomeni che possono amplificare il rischio idraulico in caso di piena.
La risagomatura agisce come un “cuscinetto”, assorbendo l’energia delle acque in piena e riducendo la pressione sugli argini.
A Vigolzone, invece, si è intervenuta con il ripristino e il rafforzamento della difesa spondale in massi, estendendo l’intervento per 260 metri lungo la sponda sinistra, in un’area strategica adiacente al ponte e alla Statale 654.
Quattro “pennelli”, strutture a monte che rallentano il flusso dell’acqua e favoriscono il deposito di sedimenti, sono stati sistemati per ottimizzare la gestione del deflusso idrico e prevenire fenomeni di erosione.
L’intervento si pone come esempio di come la progettazione idraulica debba integrare considerazioni ambientali ed economiche, mirando non solo a garantire la sicurezza delle persone e delle infrastrutture, ma anche a preservare la salute dell’ecosistema fluviale e a promuovere uno sviluppo territoriale sostenibile.
Il progetto ha inoltre integrato e potenziato un precedente cantiere di riqualificazione, realizzato con risorse regionali, a testimonianza di un approccio sinergico e di una visione di lungo periodo nella gestione del rischio idrogeologico.
L’iniziativa sottolinea l’importanza di investimenti mirati e coordinati per la resilienza del territorio e la protezione delle comunità esposte a fenomeni naturali estremi.