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sabato 8 Novembre 2025

Omicidio Edi Giachi: arrestato il figlio, spirale di vendetta a Porto Corsini

La vicenda che avvolge la morte di Edi Giachi, il settantenne deceduto a Porto Corsini a seguito di un incidente in circostanze drammatiche, si complica ulteriormente con l’arresto del figlio, René Giachi, trentottenne accusato di stalking nei confronti della moglie e del figlio di Carlo Piccolo, principale sospettato per omicidio volontario.

L’arresto, eseguito dai Carabinieri, getta una luce inquietante sulle dinamiche di una spirale di vendetta e dolore che affligge la comunità rivierasca.

La vicenda originaria, risalente al 16 ottobre, vede Edi Giachi travolto in retromarcia da Carlo Piccolo, in seguito ad un acceso conflitto, le cui motivazioni si sarebbero radicate in una disputa di modesto valore economico – venti euro – presumibilmente legata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’anziano, gravemente ferito, soccombette alle sue lesioni alcuni giorni dopo, in ospedale.

L’inchiesta, a quel punto, si concentrò sull’accusa di omicidio volontario a carico di Piccolo, attualmente detenuto in attesa di giudizio.
Il comportamento di René Giachi, figlio della vittima, ha generato un’escalation di minacce e intimidazioni che hanno costretto la moglie e il figlio di Carlo Piccolo a essere protetti in una struttura sicura.
Secondo le ricostruzioni riportate dal Corriere Romagna, Giachi avrebbe espresso pubblicamente, in diversi luoghi pubblici, il desiderio di vendicare la morte del padre, arrivando a formulare esplicite promesse di violenza nei confronti della famiglia di Piccolo.

Queste dichiarazioni, percepite come un reale pericolo, hanno innescato un allarme che ha portato al trasferimento protetto della famiglia minacciata.
La gravità delle azioni e delle parole di Giachi ha portato il sostituto procuratore Angela Scorza a richiedere una misura cautelare, accolta dal giudice per le indagini preliminari Federica Lipovscek.
L’uomo è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, con l’applicazione di un braccialetto elettronico, e successivamente trasferito nel carcere di Forlì, in attesa del provvedimento definitivo.
L’arresto di René Giachi non solo evidenzia la sofferenza e la rabbia che si sono generate a seguito della perdita di Edi Giachi, ma solleva interrogativi sulla gestione del lutto e sulla necessità di prevenire comportamenti che possano ledere la sicurezza altrui.

La vicenda, complessa e dolorosa, riflette una frattura sociale profonda, alimentata da un evento tragico e aggravata da azioni che rischiano di perpetuare un ciclo di violenza e vendetta, minando la pacifica convivenza civile.

La giustizia, in questo contesto, si trova a dover affrontare non solo la responsabilità di accertare la verità sulla morte di Edi Giachi, ma anche di tutelare la sicurezza delle persone coinvolte e di contrastare qualsiasi forma di intimidazione e violenza.

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