Parma si riafferma: un corteo antifascista contro la riemersione di simboli del passatoUna risposta corale e vibrante ha investito Parma, raccogliendo un’ampia rappresentanza di forze politiche, associazioni civiche e cittadini in un presidio antifascista che si è snodato in direzione della sede locale di Fratelli d’Italia.
Lo slogan “Parma è antifascista, lo è stata, lo sarà” ha fatto da eco nel corteo, un monito a non dimenticare i valori della Resistenza e a contrastare ogni tentativo di recupero dell’eredità fascista.
L’evento è stato indetto in seguito alla diffusione di video che documentavano l’esecuzione di canti propagandistici a favore del regime durante una commemorazione presso la sezione parmigiana di Fratelli d’Italia, in coincidenza con l’anniversario della Marcia su Roma.
La vicenda, che ha destato profondo sdegno nella comunità, ha spinto la città a riaffermare con forza il proprio impegno verso i principi democratici e antiautoritari.
Stime parlano di circa mille manifestanti, provenienti da diverse sensibilità politiche e sociali, che hanno partecipato pacificamente al corteo.
La presenza, massiccia e variegata, testimonia l’ampio consenso attorno all’antifascismo a Parma.
Oltre alle tradizionali sigle come Anpi, Cgil, Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Anppia, hanno aderito collettivi e associazioni che spaziano dall’ambientalismo (Legambiente) all’assistenza sanitaria (Avs), passando per movimenti civici (Movimento 5 Stelle) e organizzazioni studentesche (Udu, Ssu, Arci).
Il Sindaco Michele Guerra, presente al presidio, ha espresso la ferma condanna dell’amministrazione comunale, sottolineando la necessità di una vigilanza costante e di una riflessione profonda sulle dinamiche sottostanti a tali episodi.
“Parma si riconosce nei valori di questo presidio e respinge con forza quanto accaduto,” ha dichiarato, aggiungendo che minimizzare tali azioni sarebbe un errore imperdonabile.
Il presidente provinciale di Anpi, Nicola Maestri, ha utilizzato l’occasione per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile: “Non si tratta di semplici ‘ragazzate’, come suggerito da alcune voci, ma di un atto di provocazione che merita una risposta adeguata.
” Maestri ha criticato aspramente la risposta superficiale del Ministro Crosetto e ha sottolineato l’importanza di un’educazione civica robusta e di una riappropriazione critica della storia, in grado di smontare le narrazioni distorte e di promuovere una cultura della legalità e del rispetto democratico.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di una maggiore attenzione all’educazione alla cittadinanza e al contrasto di ogni forma di intolleranza e discriminazione, a partire dalle scuole.
La vicenda, inoltre, pone interrogativi sulla gestione interna dei partiti politici e sulla necessità di filtri più stringenti per l’ammissione di nuovi iscritti, al fine di prevenire la diffusione di ideologie incompatibili con i valori costituzionali.







