A Parma, il ricordo del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime di un atto terroristico che scosse profondamente l’Italia, si è rinnovato nel quarantatreesimo anniversario della loro tragica fine.
La cerimonia, solenne e partecipata, si è svolta nel luogo che custodisce la sua memoria, il cimitero della Villetta, irradiando un’eco di impegno civile nel tessuto della città.
La giornata ha preso avvio con una Messa, celebrata nell’Oratorio di San Gregorio Magno dal cappellano militare della Legione Carabinieri dell’Emilia-Romagna, Don Luca Giuliani.
La liturgia ha offerto un momento di riflessione spirituale, un’occasione per invocare la giustizia e la pace, valori che il Generale Dalla Chiesa perseguì con determinazione durante la sua carriera.
Al corteo, composto da autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e della Croce Rossa Italiana, si sono uniti cittadini desiderosi di testimoniare il loro rispetto e la loro gratitudine.
Il Sindaco Michele Guerra ha sottolineato l’importanza cruciale del Generale Dalla Chiesa per l’identità nazionale, descrivendolo come un baluardo di legalità, un simbolo di coraggio e un esempio di dedizione al bene comune.
La sua presenza a Parma, il luogo della sua sepoltura, rappresenta un costante richiamo alla necessità di promuovere una cultura della legalità e di contrastare ogni forma di illegalità e violenza, soprattutto tra le giovani generazioni.
“La sua memoria,” ha affermato il Sindaco, “ci sprona a rafforzare il nostro impegno per la costruzione di una società più giusta e sicura.
”Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Andrea Pagliaro, ha espresso un sentimento di profonda riconoscenza verso una figura che incarnò l’eccellenza del servizio alla nazione, un eroe che si oppose con tenacia al terrorismo e alle attività illegali.
Ha evocato il valore dell’esempio che Dalla Chiesa ha lasciato, un invito a perseguire la verità e a difendere i principi democratici con coraggio e integrità.
Il Prefetto Antonio Lucio Garufi ha ricordato il percorso professionale del Generale, segnato da un costante impegno verso le istituzioni e la difesa della democrazia.
La sua vita rappresenta un patrimonio di valori che deve essere tramandato, un monito a non dimenticare i sacrifici compiuti per la libertà e la giustizia.
La sua morte prematura, causata da un atto terroristico, interruppe una carriera brillante e lascia un vuoto incolmabile nella storia del Paese.
La cerimonia a Parma non è solo un momento di commemorazione, ma un impegno a onorare la sua memoria attraverso un’azione concreta per la tutela dei diritti e la promozione della legalità.
La sua figura, oltre a essere un esempio di coraggio, rappresenta un costante appello alla responsabilità civile e alla difesa dei valori democratici che hanno fondato la Repubblica Italiana.