L’aula di giustizia di Parma si è nuovamente aperta sulla vicenda che ha scosso profondamente la comunità locale, un caso di duplice infanticidio e occultamento di cadaveri che solleva interrogativi inquietanti sulla fragilità umana, il silenzio familiare e le responsabilità individuali. L’udienza preliminare, presieduta dalla giudice unica Gabriella Orsi, ha visto nuovamente protagonista Chiara Petrolini, la giovane imputata di ventuno anni, accusata di aver commesso duplice omicidio premeditato e soppressione di cadaveri. Accanto a lei, Samuel Granelli, l’ex compagno e padre dei due bambini, si è costituito parte civile, assistito dalla sua difesa.La vicenda, emergente dalle indagini, si dipana in un quadro di segretezza e isolamento. Petrolini, secondo l’accusa, avrebbe portato avanti due gravidanze mantenute nascoste a tutti, inclusi i propri genitori e la rete di supporto familiare. Questa scelta, in sé, impone una riflessione sulla possibile presenza di condizioni psicologiche di vulnerabilità e difficoltà che hanno potuto condurre a gesti così estremi. La scoperta dei corpi dei neonati, Angelo Federico e Domenico Matteo, sepolti nel giardino di un’abitazione a Vignale di Traversetolo, ha innescato un’indagine complessa che ha portato alla luce una catena di eventi e dinamiche personali tuttora oggetto di approfondimento.In udienza erano presenti anche i genitori di Granelli, che si sono costituiti parte civile, affiancati dall’associazione ‘La Caramella Buona’, un’organizzazione di cui fanno parte. La legittimità di quest’ultima ad agire come parte civile è stata sollevata e sarà valutata dalla giudice Orsi, un aspetto procedurale che potrebbe influenzare il decorso del processo. Il caso non si limita a una mera ricostruzione di fatti; pone interrogativi più ampi sulle dinamiche di coppia, la pressione sociale sulle giovani donne, il ruolo della famiglia e i sistemi di supporto psicologico necessari per affrontare la maternità in condizioni di fragilità. L’eco di questa storia, avvolta nel silenzio e nel dolore, risuona come un monito per la società, invitando a una maggiore attenzione verso le difficoltà individuali e a una maggiore capacità di offrire aiuto e comprensione a chi ne ha bisogno. L’indagine, e il processo che ne consegue, mirano a fare luce su un dramma che trascende la singola vicenda, aprendo un dibattito cruciale sulla responsabilità collettiva e sulla necessità di prevenire simili tragedie in futuro.
Parma, shock: Riapre il processo per duplice infanticidio.
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