Nel cuore dell’Appennino Bolognese, a oltre settanta chilometri dal capoluogo, una nascita inattesa ha riscritto la routine di un intervento di emergenza sanitaria. Un evento straordinario, testimonianza della resilienza umana e della capacità di risposta del sistema di soccorso emiliano-romagnolo, si è verificato durante il trasporto in elisoccorso di una donna in travaglio.La chiamata al 118, giunta alle prime ore della notte, segnalava una paziente di ventisette anni, originaria della Repubblica Democratica del Congo e ospite del centro di accoglienza di Vidiciatico, in Lizzano in Belvedere, in fase avanzata della gravidanza e con il travaglio inarrestabile. La situazione richiedeva un intervento immediato, e dopo l’arrivo di un’ambulanza proveniente da Gaggio Montano, è stata disposta l’attivazione dell’elisoccorso per garantire un trasferimento rapido e sicuro verso l’Ospedale Maggiore di Bologna.Il volo, in un contesto operativo intrinsecamente complesso e limitante, si è trasformato in una sala parto improvvisata. A pochi chilometri dalla zona di San Luca, il travaglio ha accelerato inaspettatamente, culminando nella nascita di un bambino di sesso maschile, che pesava circa tre chilogrammi. L’equipaggio dell’elisoccorso, composto da professionisti altamente specializzati, ha reagito con eccezionale prontezza ed esperienza, fornendo assistenza ostetrica in emergenza. La competenza e la rapidità d’azione hanno permesso di affrontare una situazione imprevista, garantendo il benessere sia della madre che del neonato. L’atterraggio all’Ospedale Maggiore, poco dopo le tre del mattino, ha segnato l’inizio di una fase di monitoraggio e cura intensiva da parte del personale ostetrico. Sia la madre che il bambino si sono rivelati clinicamente in ottime condizioni, frutto diretto dell’intervento tempestivo e coordinato.Questo evento, che si configura come il primo parto documentato a bordo di un elisoccorso nella regione Emilia-Romagna, sottolinea l’importanza cruciale della rete di emergenza territoriale e ospedaliera. Non si tratta solo di un atto di soccorso, ma di un esempio tangibile di come la collaborazione tra diverse strutture e professionisti possa fare la differenza, anche quando il destino prende una piega inattesa. L’episodio riflette, inoltre, la vulnerabilità e le esigenze specifiche di una donna migrante, evidenziando la necessità di un’assistenza sanitaria inclusiva e sensibile alle diversità culturali e linguistiche.
Parto in volo: nasce un bambino a bordo elisoccorso in Appennino.
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