Il racconto emerge dalle macerie di una confessione, un frammento di verità strappato alla coltre di silenzi e segreti che avvolgono la vicenda Petrolini-Granelli.
“Chiara mi disse che avevano trovato un bambino nel giardino di casa ma non mi disse che era suo,” le parole, sussurrate durante la deposizione di Samuel Granelli nel corso del processo in corso a Parma, risuonano come un’ammissione velata, una frattura nel muro eretto attorno alla dolorosa realtà.
Granelli, ex compagno di Chiara Petrolini e padre dei due infanti ritrovati sepolti nel giardino della sua abitazione, ricostruisce un percorso sentimentale iniziato nell’adolescenza.
“Ci siamo fidanzati a 16/17 anni,” un legame intenso, tipico dell’età, che si è concluso nel 2022, per poi riaccendersi, in circostanze oscure, nel settembre del 2023, quando il caso era già esploso agli occhi della cronaca.
La sua testimonianza è un labirinto di omissioni e apparenti innocenza.
La presunta assenza di precauzioni contraccettive, presentata come una naturale conseguenza di un rapporto spontaneo e non pianificato, si scontra con la gravità delle accuse che lo affliggono.
“Usavo raramente contraccettivi ma non ci siamo mai posti il problema di un’eventuale gravidanza.
” Una dichiarazione che solleva interrogativi sulla consapevolezza e sulla responsabilità all’interno della coppia.
La negazione di qualsiasi sospetto, la totale assenza di percezione di una gravidanza in corso, appaiono quasi caricaturali nella loro insistenza.
“Non ho mai avuto la percezione che potesse essere in gravidanza, mai un sospetto, non ho mai notato nulla nemmeno quando era svestita.
” Una smentita categorica, che si presenta come un tentativo di distanziarsi da una realtà indissolubilmente legata alla sua persona.
Al di là delle dichiarazioni formali, emergono crepe che suggeriscono una narrazione più complessa e sfaccettata.
La riappacificazione nel settembre 2023, in un momento in cui le indagini avevano già iniziato a scavare nel passato, solleva dubbi sulla sincerità di quel legame ritrovato e sulle motivazioni che lo hanno spinto a riavvicinarsi a Chiara.
La vicenda Petrolini-Granelli trascende la mera cronaca di un fatto di cronaca nera.
Si tratta di un caso che apre un varco su dinamiche relazionali complesse, su silenzi assordanti e su segreti sepolti, un caso che interroga la società sulla sua capacità di comprendere e di accogliere la fragilità umana e le sue ombre più profonde.
La verità, come un seme sotterrato, attende di germogliare, risvegliando ricordi, rimpianti e, forse, anche qualche colpevolezza.