Nel corso della complessa vicenda giudiziaria che vede coinvolta Chiara Petrolini, la giovane donna accusata dell’infanticidio dei suoi due figli neonati, una cruciale valutazione psichiatrica ha portato a delineare un quadro clinico che esclude la presenza di una patologia psichiatrica definita e organicamente identificabile.
Mario Amore, consulente psichiatrico incaricato dalla Procura di Parma e ascoltato in sede processuale, ha precisato, rispondendo alle interrogazioni del procuratore Alfonso D’Avino, come la diagnosi differenziale si sia rivelata particolarmente sfuggente.
L’analisi condotta dallo psichiatra non ha evidenziato la presenza di un disturbo di personalità clinicamente manifesto, sebbene riconosca la necessità di un’analisi più approfondita per comprendere a pieno le dinamiche psicologiche che hanno contribuito agli eventi tragici.
La definizione di un quadro diagnostico preciso si è rivelata ostacolata dalla complessità del caso e dalla difficoltà di isolare fattori specifici che possano aver determinato le azioni della giovane donna.
Un aspetto particolarmente rilevante è la conferma, da parte del consulente psichiatrico, della piena capacità di intendere e volere di Chiara Petrolini al momento dei fatti contestati.
Questa valutazione ha implicazioni significative per l’accertamento della responsabilità penale e per la definizione del regime giuridico applicabile.
La capacità di stare in giudizio, anch’essa ritenuta buona, implica che la giovane donna è in grado di comprendere le accuse mosse a suo carico e di partecipare attivamente al processo.
È importante sottolineare che la valutazione psichiatrica rappresentata da questa testimonianza è un elemento di un quadro più ampio, che include una perizia in corso.
Questa perizia, condotta da un team di specialisti, mira a fornire un’analisi più dettagliata e approfondita delle condizioni psicologiche di Chiara Petrolini, al fine di fornire elementi utili per la comprensione del caso e per l’accertamento della responsabilità penale.
La complessità del caso, che intreccia elementi di fragilità psicologica, dinamiche familiari complesse e una tragica perdita di due vite umane, richiede un approccio multidisciplinare e una valutazione attenta e ponderata di tutte le variabili in gioco.
La decisione finale sul regime di responsabilità e sulle misure da adottare dipenderà da un’analisi completa e integrata di tutti gli elementi disponibili, compresi i risultati della perizia in corso.







