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domenica 26 Ottobre 2025

Predappio: Memoria, Tensioni e il Ritorno del Fascismo?

Predappio, Emilia-Romagna – La memoria di Benito Mussolini e le complesse dinamiche che la circondano tornano a catalizzare l’attenzione nazionale a Predappio, il paese natale del fondatore del fascismo, in occasione del tradizionale raduno che commemora la Marcia su Roma.

La giornata, che si svolgerà domenica, si preannuncia carica di significati e potenziali tensioni, con la partecipazione di diverse realtà e sensibilità politiche, testimoniando la persistenza di un immaginario storico ancora vibrante.

Al centro dell’evento, il corteo che si dirige al cimitero locale, dove è sepolto Mussolini, rappresenta un momento di raccoglimento per alcuni e un simbolo di contestazione per altri.
Quest’anno, la partecipazione di Forza Nuova, un’organizzazione neofascista, ha acuito le aspettative e le preoccupazioni delle autorità e dell’opinione pubblica.

La segreteria nazionale del movimento, attraverso il legale Francesco Minutillo, ha formalmente richiesto la possibilità di partecipare, con l’intenzione esplicita di compiere il “saluto romano”, un gesto simbolico fortemente legato alla simbologia fascista.

Parallelamente, anche Angela Di Marcello, coordinatrice dei volontari che vigilano sulla tomba di Mussolini e collaboratrice delle pronipoti del dittatore, Orsola e Vittoria, ha presentato una richiesta di autorizzazione, in linea con l’organizzazione degli eventi degli anni passati.
Un dettaglio significativo è l’annuncio di Orsola Mussolini, che ha dichiarato al Resto del Carlino di non intenzione di eseguire il saluto romano, suggerendo una possibile divergenza di intenti con Forza Nuova.

La Questura di Forlì-Cesena, dopo un’attenta valutazione, ha concesso le autorizzazioni necessarie, senza imporre particolari prescrizioni, decisione che ha suscitato reazioni contrastanti.
Si ipotizza che, per evitare possibili disordini o scontri, le due delegazioni potrebbero essere separate durante il corteo.

La presenza di Forza Nuova, con la sua esplicita volontà di compiere il saluto romano, si inserisce in un contesto più ampio di riabilitazione della memoria fascista, un fenomeno che, dopo anni di marginalizzazione e di sentenze legali favorevoli a esponenti del movimento, sembra aver trovato nuova linfa.
L’organizzazione giustifica la propria partecipazione come un “ritorno ad onorare degnamente i nostri morti”, affermando che il “rituale del presente” rappresenta un momento di riflessione e commemorazione.

L’evento di Predappio si configura, quindi, non solo come una commemorazione storica, ma anche come un banco di prova per la gestione della memoria pubblica e per la salvaguardia dei principi costituzionali, in un clima sociale caratterizzato da una crescente polarizzazione e da una riscoperta, a volte distorta, del passato.
La decisione delle autorità e le modalità con cui le diverse componenti presenti gestiranno il momento simbolico del saluto romano saranno determinanti per evitare un’escalation di tensioni e per preservare la serenità della comunità.

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